Arrivano i soldi per combattere la crisi del Coronavirus. Cosi, perlomeno, sembrerebbe. In realtà, gran parte dei “110,5 milioni di euro” annunciati, sono strumenti di credito che dovrebbero servire “per tutelare l’occupazione e mantenere in vita in nostro sistema produttivo“. E’ quanto ha annunciato attraverso un nuovo bollettino (perché di questo si tratta), il presidente della Regione, Christian Solinas.
In estrema sintesi, dalla nuova nota giunta alle redazioni, si capisce che il nuovo provvedimento si chiama “Antivirus per il Sistema Sardegna” ed è contenuto nelle delibere approvate su proposta degli assessori della Programmazione, Giuseppe Fasolino (92 milioni) e del Lavoro, Alessandra Zedda (18,5 milioni). Queste misure – scrive il presidente – sono confermate anche per le imprese agricole, comprese quelle dedite all’acquacoltura, precedentemente escluse”.
“Quello approvato oggi – evidenzia l’assessore alla Programmazione Fasolino – è un primo pacchetto di interventi per l’economia isolana. Una partedel fondo gestito dalla Sfirs pari a 20 milioni, sarà dedicata al settore turistico mentre altri 25 milioni saranno impiegati per le altre imprese” Come questi soldi saranno resi realmente disponibile lo si apprenderà, presumibilmente, in un prossimo bollettino.
“I primi strumenti di sostegno sono finalizzati a tutelare i lavoratori e le imprese attraverso misure economiche immediate – scrive l’assessore Zedda che parla di “accesso al credito fino a 70 mila euro a tasso zero”. Resta da stabilire quanto le aziende con le saracinesche abbassate avranno voglia di indebitarsi ulteriormente in questa fase. Zedda, però scrive anche che “è previsto un contributo di 500 euro per ogni dipendente per 4 mesi”.
In chiusura della lunga velina della Regione si legge che l’azione della Giunta è “a favore dei lavoratori e delle lavoratrici licenziati durante l’emergenza del Covid-19 e che non hanno i requisiti per accedere alla Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego)”. Per queste persone è previsto un contributo “fino a 1000 euro per 3 mesi!”. Occorrerà sentire il mondo produttivo per capire se la misura, declinata in questo modo, sarà davvero utile alle imprese.