Un particolare fino ad ora inedito per quanto riguarda le cronache delle due alluvioni di Olbia del 2013 e del 2015 è emerso da un sopralluogo che abbiamo fatto questa mattina all’interno del budello di contenimento del rio Gadduresu. Circa tre metri prima del ponte, come appare chiaramente dal filmato in fondo all’articolo, ci sono due plinti verticali di acciaio a sostegno della strada di corso Vittorio Veneto.
Questo significa che prima che detriti arrivassero ad impattare con le strutture granitiche del ponte tombato, hanno trovato un primo blocco composto da due robusti tralicci metallici. Tutti ricordiamo la barca incastrata il 18 novembre 2013 e recuperata dai Vigili del Fuoco alcuni giorni dopo l’alluvione.
Ebbene, non si incastrò nelle arcate, come abbiamo sempre creduto, ma si fermò andando a schiantarsi almeno tre metri prima sui quei plinti d’acciaio. Un tappo su un altro tappo, insomma. Una situazione che aumenta sensibilmente il pericolo di intasamento del Gadduresu e per questo diventa ancora più urgente intervenire con una doppia demolizione.
https://vimeo.com/143459374