
Il Ministero degli Interni ha distribuito circa 1.500 nuovi Vigili del Fuoco assegnati a diversi centri del Paese. Olbia, però, malgrado sia in possesso di tutti i parametri necessari per l’upgrade dall’organico attuale di 46 al massimo consentito di 58 unità, è stata letteralmente scavalcata.
Nella nuova pianificazione del Corpo a livello nazionale, non c’è traccia di Olbia. E non si parla neanche dell’avamposto portuale. La caserma è pronta da tempo nel porto industriale di Olbia ma non può entrare in funzione per la totale mancanza del personale.
“Per questo motivo siamo pronti a scendere in piazza pur di rivendicare un diritto assoluto. Vogliamo solo quello che ci spetta per legge, niete di più, né di meno”. L’allarme viene dalla CGIL. Luisella Maccioni della segreteria territoriale, Beniamino Roberto Maninchedda coordinatore provinciale e Nicola Castagna responsabile della Funzione Pubblica con il Ministero, hanno raccontato uno scenario nazionale completamente sbilanciato a danno del territorio gallurese.
“Tutto ciò è veramente assurdo – rimarcano dal sindacato -. Eppure lo stesso ex prefetto Mulas, ormai cittadino di Olbia (ha casa in città, ndr), da capo del dipartimento nazionale dei Vigili del fuoco sembra non essersi accorto della sperequazione. Così come l’ing. Dattilo, dirigente del Corpo. I due esponenti di primo piano a livello nazionale, proprio in città nel luglio scorso, intervenuti per la presenza della banda dei Vigili del Fuoco, avevano rimarcato la necessità di far crescere l’organico e i mezzi della caserma Idini.
“Non si capisce il perché di questa situazione ma di certo siamo davanti a una disparità di trattamento rispetto a centri decisamente meno distanti dal presidio provinciale, che effettuano un minor numero di interventi e che gestiscono un territorio ben più piccolo. Siamo ancora in tempo – dichiarano i tre rappresentanti sindacali della Cgil -. Speriamo ci siano ancora i margini a Roma per ridefinire la distribuzione dei nuovi uomini ma, in caso contrario siamo disposti a scendere in piazza che far valere i nostri diritti”.