
“Il nostro settore fa parte del comparto turistico ma fino a oggi nessuno ha posto la minima attenzione su di noi”. Chi parla è Gian Paolo Occhioni presidente dei noleggiatori Confartigianato Gallura e vicepresidente nazionale dell’associazione FINCC (Federazione Italiana Noleggio con Conducente).
La categoria di lavoratori riguarda tra i 1500 e i 2000 posti di lavoro nell’isola: “La stagione è ormai alle porte – dice Occhioni – benché negli anni precedenti in questo periodo fosse già partita. Ma la paura di noi operatori è che la stagione quest’anno non ci sarà proprio, dato che per il nostro lavoro il maggior indotto lo abbiamo con il turista nazionale e internazionale, e solo in minima parte con il turismo locale. Ci rendiamo conto che la situazione non è facile per nessuno e comprendiamo che non siamo soli in questa situazione, ma attualmente ci sentiamo messi da parte sia dalle istituzioni nazionali che da quelle regionali”.
Per il presidente dei noleggiatori Confartigianato Gallura “le strutture alberghiere lavoreranno a regime ridotto. Per quanto riguarda le prenotazioni siamo a conoscenza di numerose disdette, i porti e gli aeroporti attualmente sono chiusi per contenere il virus, perciò anche il nostro lavoro si è drasticamente ridotto o addirittura in moltissimi casi si è fermato completamente”.
Occhioni si chiede: “Ma chi verrà in Sardegna d’estate se mancano tutti i servizi principali? Noi noleggiatori con chi dovremmo lavorare? Come facciamo a portare avanti la nostra attività se non riusciremo a lavorare nella stagione estiva 2020? Riusciremo a sopravvivere e non far mancare il cibo alle nostre famiglie durante inverno in attesa della stagione 2021? Ma sopratutto perché dobbiamo pagare le tasse pur non lavorando e non avendo aiuti economici da parte dello stato?”
Domande che aprono un forte dibattito tra i lavoratori che si sentono messi da parte: “Chiediamo che il nostro presidente Solinas intervenga con degli aiuti concreti per la categoria. Molti di noi che assumevano personale per la stagione quest’anno si vedono costretti a non farlo e in alcuni casi a tenere le macchine ferme. Così anche noi – conclude Occhioni – piccoli imprenditori siamo molto titubanti e preoccupati su come mantenere le nostre attività e le nostre famiglie”.