
La Sardegna non riesce a mantenere la zona bianca e finisce direttamente in zona arancione. Manca ancora l’ordinanza del ministro Speranza che verrà firmata probabilmente nella mattinata di domani ed entrerà in vigore da lunedì 22.
La Sardegna finisce in zona arancione poichè l’ultimo decreto approvato dal governo ha “sospeso” le zone gialle fino al prossimo 6 aprile: in sostanza anche chi ha dati da zona gialla viene comunque classificato in zona arancione. La perdita della zona bianca porta l’isola ad una Pasqua in zona rossa (nello specifico nei giorni 3, 4 e 5 aprile).
Dal monitoraggio dell’ISS emerge che la Sardegna ha un RT pari a 1.08 con una classificazione del rischio complessivo passata da basso a moderato. L’isola resta sotto la soglia dei 50 casi per 100mila abitanti in una settimana (43), con un aumento dei contagi pari al 32,5%.
Spostamenti: in zona arancione è consentito spostarsi liberamente solo all’interno del proprio comune tra le ore 5 e le ore 22, invece gli spostamenti verso altri comuni sono consentiti esclusivamente per esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di saliute. Torna il “coprifuoco” dalle 5 alle 22. Resta possibile il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Sarà consentita la visita ad amici o parenti, una sola volta al giorno, all’interno dello stesso comune tra le ore 5 e le ore 22 a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione (non vanno conteggiati i minori di 14 anni, le persone con disabilità o non autosufficienti che convivono con loro).
Bar e ristoranti: chiudono bar e ristoranti e resta possibile la vendita con asporto (dalle ore 5 alle ore 18 senza restrizioni, dalle ore 18 alle ore 22 solo nei ristoranti). La consegna a domicilio è invece sempre prevista senza limiti di orario.
Negozi: i negozi saranno tutti aperti, prevista invece la chiusura nei weekend dei centri commerciali. Aperti anche parrucchieri, barbieri e centri estetici.
Scuole: dagli asili alle scuole medie tutti in presenza. Nelle scuole superiori è prevista la didattica in presenza tra il 50 e il 75%, peraltro già prevista nell’ultima ordinanza firmata dal presidente della regione Christian Solinas.
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