
L’impianto generale del Puc (Piano Urbanistico Comunale) è salvo, ma per avere l’ok da parte dalla Regione, il Comune di Golfo Aranci dovrà rivedere la parte riguardante il “fabbisogno abitativo”. Lo ha stabilito il Tar della Sardegna con una sentenza che in parte dichiara inammissibile il ricorso della Regione stessa e in parte lo accoglie. In altre parole, il Puc di Golfo Aranci, non è stato né bocciato né promosso, ma “rimandato”.
Nel leggere il dispositivo della seconda sezione del Tar, presieduta dal magistrato Francesco Scano, l’elemento che di fatto impedisce l’approvazione dello strumento urbanistico comunale riguarda i dati Istat di previsione demografica.
In estrema sintesi, gli estensori dell’amministrazione golfarancina hanno calcolato una crescita della popolazione troppo alta rispetto alle corrette previsioni Istat. Questo si traduce urbanisticamente in un “fabbisogno abitativo” maggiore rispetto alle proiezioni reali.
“Applicando i parametri corretti – si legge nella sentenza – si ottiene un valore proiettato al 2026 di 3.100 abitanti, con un incremento stimato di popolazione residente pari a 686, contro i 1.066, ipotizzati dal Comune. Più precisamente, mentre secondo le elaborazioni del Comune al 2026 si avrebbero 3.480 residenti contro i 2.414 del 2010 (+1.066 nuovi residenti), in base alle rilevazioni dell’amministrazione regionale – che si fondano sui dati effettivamente desumibili dal sito Istat – al 2026 si avrebbero 3.100 residenti contro i 2.414 del 2010 (+ 686 nuovi residenti)”
Da parte golfarancina la sentenza è stata accolta come una vittoria. Il legale incaricato per la difesa del Comune, Gian Comita Ragnedda, attraverso un comunicato diffuso dal comune di Golfo Aranci, infatti, esprime soddisfazione “in quanto la Regione aveva richiesto l’annullamento integrale del Puc e tale istanza è stata invece rigettata”.
Sulla stessa linea il sindaco Giuseppe Fasolino: “I giudici hanno lasciato invariate le scelte dell’amministrazione su campi da Golf e zone artigianali, zone agricole e del centro storico. La sentenza infatti riconosce la piena autonomia del comune nelle scelte urbanistiche, richiedendo esclusivamente all’amministrazione di giustificare e adeguare le previsioni di crescita demografica e turistica dei prossimi anni nelle zone di espansione residenziale, ma soprattutto disconosce la richiesta della Regione circa la non coerenza del Puc con il Ppr.
A breve – conclude il sindaco -, raccogliendo l’invito del Tar, convocheremo un consiglio comunale in modo da giungere in poco tempo alla chiusura definitiva della vertenza e consentire finalmente alla nostra comunità di disporre di uno strumento fondamentale per la crescita del paese.”