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Primo giornale online di Olbia

Stroncato spaccio di droga vicino alle scuole. Decine di minori coinvolti. Due arresti.

Preoccupazione degli inquirenti per il sequestro di “supermarijuana” dal principio attivo elevatissimo.

9 Aprile 2018 ore 12:53 di Mauro Orrù   

Collu e Spinicci durante la conferenza stampa

Due giovani,  G.B.S. 19 anni, olbiese, e  R.A., 22 anni, pakistano, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato nell’ambito di un’indagine della Procura di Tempio Pausania condotta da Ginevra Grilletti, che ha fatto emergere un traffico di droga in cui sono coinvolte diverse decine di minori sia come assuntori che spacciatori soprattutto di hashish e marijuana, più raramente, cocaina. I due, in concorso tra loro, rifornivano costantemente non solo studenti delle superiori ma anche ragazzini delle scuole medie.

L’indagine è partita nello scorso settembre da un giovane ricoverato a Olbia in gravi condizioni per overdose. Da quel momento, attraverso investigazioni tecniche, è partita la caccia finalizzata a stroncare l’attività nel suo complesso.

Il traffico, come hanno spiegato il comandante del commissariato di Olbia Fernando Spinicci e il vice Lino Collu, avveniva vicino agli istituti scolastici. Il movimento più consistente è stato individuato nei pressi delle mura puniche di via Acquedotto. Da qui il nome dell’operazione “Pozzetto”, che identifica un luogo preciso, molto conosciuto dai ragazzi. Dieci, dodici euro per un grammo.

Piccole dosi, ma servite a raffica dai due giovani arrestati, nullafacenti, che, a loro volta,  assoldavano minori assuntori per incrementare il volume degli affari. Il mercato erano gli studenti e gli scambi avvenivano nei pressi delle scuole. Gli ordini venivano effettuati con sms o Whats App. Termini come “pizze” e “coca cola” rappresentavano unità di misura e tipo di stupefacente.

Oltre al numero di minorenni coinvolti definito “importante” dalla Polizia, è emerso un altro aspetto inquietante: “Abbiamo fatto analizzare la marijuana dai nostri esperti – hanno detto in conferenza gli inquirenti -. Gli esami sono stati ripetuti più volte proprio per verificarne l’esattezza. Ebbene, la droga sequestrata ha rivelato un principio attivo nettamente superiore alla norma. Talmente alto da essere classificata come marijuana rara nel nostro Paese.”

La supermarijuana sarebbe il frutto di lavorazioni ibride come avviene per la frutta geneticamente modificata. Lavorazioni “pompate” con additivi chimici per incrementare volumi e grandezza. “Si tratta di un aspetto molto preoccupante – ha sottolineato il vice questore Spinicci – che accresce rapidamente negli assuntori la necessità di rifornirsi costantemente”. Un elemento estremamente  nuovo che spazza via la definizione di “droghe leggere” e che ancora non è stato testato per verificare le potenzialità di eventuale dipendenza ma che certamente alza l’asticella di allerta verso il mondo del consumo e spaccio in città.

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