
Soldi provenienti dalla Comunità Europea distribuiti dalla Regione Sarda. Ma prima che venissero erogati (15 milioni di euro) l’indagine della Guardia di Finanza del Gruppo di Olbia ha scoperto un raggiro messo in atto da amministratori pubblici e professionisti.
E così la Procura della Repubblica di Cagliari ha chiesto il rinvio a giudizio per otto, tra professionisti e pubblici ufficiali, chiamati a rispondere dell’accusa di far parte di un gruppo criminale che avrebbe commesso delitti di turbata libertà degli incanti finalizzati ad ottenere illecitamente pubblici finanziamenti.
L’operazione, denominata Orsa Maggiore, coordinata dal comandante del Gruppo di Olbia, Carlo Lazzari, ha preso avvio nel 2016 da approfondimenti sul Bando del Programma di Sviluppo Rurale denominato “Strade Rurali”.
Gli accertamenti investigativi hanno permesso di ricostruire un sistema basato sullo scambio di informazioni riservate utilizzato per ottenere, con largo anticipo rispetto alla pubblicazione del bando di gara che prevedeva l’erogazione di 15 milioni di euro per finanziamenti comunitari assegnati dalla Regione Sardegna.
Nella rete, secondo la Procura, erano invischiati amministratori pubblici dei comuni di Palau e Tempio, professionisti originari di Olbia, Aggius e Calangianus. Otto persone in tutto. I professionisti coinvolti si proponevano quali esperti progettisti in grado di realizzare tutti gli elaborati necessari per la presentazione della domanda garantendo il buon esito dell’operazione.
La presentazione della domanda, con il sistema “a sportello”, avrebbe consentito un finanziamento dei progetti in misura del 100% premiando l’ordine cronologico delle domande stesse.
Ma sulla base dei primi riscontri investigativi, la Regione Autonoma della Sardegna, ha preferito sospendere precauzionalmente la procedura del finanziamento. I soldi, dunque, non sono mai arrivati al gruppo
L’attività investigativa della Finanza, è stata particolarmente articolata. Per sbrogliare il complicato sistema messo a punto dagli indagati, sono stati analizzati dati e documenti e perfino pedinamenti che hanno consentito, a seguito dell’esito di perquisizioni, di rafforzare ulteriormente il quadro probatorio.
L’azione svolta dal Corpo nel particolare settore della spesa pubblica e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cagliari ha permesso così di stroncare subdole condotte illecite prima ancora che i fondi fossero erogati, garantendo trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione in un periodo peraltro particolarmente critico caratterizzato dall’emergenza sanitaria in corso.