
Al via i saldi in Sardegna da domani, 5 gennaio. Gli sconti nell’Isola partiranno in concomitanza con la zona rossa. “È quantomeno anomalo che inizino i saldi laddove c’è zona rossa – commenta Pasquale Ambrosio, presidente di Confcommercio del Nord Sardegna -. La data ufficiale è quella del 5 ma staremo chiusi il 5 e 6, e ancora c’è forte incertezza su quello che accadrà dopo l’Epifania”.
Il presidente di Confcommercio del Nord Sardegna sostiene che l’apertura delle attività commerciali “a intermittenza” non serva ad arginare la crisi. “Il problema generale si può risolvere nel momento in cui si hanno regole chiare su come gestire i saldi. È un po’ quello che è successo col black friday: eravamo tutti pronti a organizzarlo ma, di fatto, ci siamo trovati di fronte a mille difficoltà”.
Secondo Ambrosio, a preoccupare maggiormente in questo momento è la precarietà della programmazione. “Anche il periodo dei saldi, così come quello della vendita di Natale e tutto l’andamento delle attività commerciali in generale, è precario. Noi non siamo contro i provvedimenti ma senza un minimo di programmazione diventa tutto molto più complicato”.
Si punta ai mesi futuri e al vaccino. “Diciamo ai commercianti di Olbia che, in prospettiva, quello che deve emergere è un po’ di fiducia. Si spera, infatti, che anche col vaccino si ritorni presto alla normalità e che, in qualche modo, si possa parzialmente recuperare. Oggi i dati parlano di 20, 30% di fatturato in meno rispetto al 2019, che per noi sarebbe già un risultato perché, quantomeno, lavoriamo su una prospettiva”.
Tra gli obiettivi di Confcommercio c’è quello di sensibilizzare l’acquisto in negozi e botteghe di quartiere. “In un momento così difficile è importante supportare le attività commerciali per fare in modo che queste, le ‘luci della città’, possano stare in piedi perché, diversamente, ne patirebbe tutta l’economia. Il primo impegno come Confcommercio è quello di sensibilizzare tutti nel sostenere le attività commerciali locali, facendo gli acquisti nei negozi, piuttosto che online”.
In un quadro di incertezza totale, dunque, diventa fondamentale puntare sulla programmazione e, in particolare, sui mesi estivi. “Tutte le attività commerciali, abbigliamento, calzature, alberghi, ristoranti hanno bisogno di una pianificazione: da quella sulle merci estive, alla gestione del lavoro dei dipendenti e anche della cassa integrazione. Non possiamo permetterci di sbagliare la programmazione per l’estate – conclude Ambrosio -. Tra poco saremo a un anno dall’inizio della pandemia e non saper cosa succederà nel 2021 potrebbe significare la fine di molte attività commerciali”.