
“Vi strappo un minuto: tra una settimana esatta io non sarò più un funzionario dello Stato. Continuerò la mia attività di ricerca scientifica e di divulgazione da privato cittadino. Ringrazio questa città che mi ha dato molto e alla quale credo di avere dato qualche cosa. Soprattutto ringrazio voi dei media che mi avete sempre seguito con attenzione, solidarietà nei momenti difficili e con correttezza. Spero che vogliate fare lo stesso con il collega Francesco Carrera, che mi sostituisce e che se lo merita esattamente quanto me”.
Con queste poche parole, con voce rotta dalla commozione, l’archeologo Rubens D’Oriano, per anni responsabile della Soprintendenza, ha voluto annunciare il suo pensionamento alla comunità olbiese dopo decenni di scavi e scoperte meravigliose sulla storia millenaria della nostra città.
L’annuncio è stato dato durante la presentazione degli eventi che animeranno l’aeroporto durante i lavori di rifacimento della pista, dato che tra questi eventi ci sarà anche una mostra riguardante la fase greca della città di Olbia organizzata dalla Soprintendenza.
Anni di scavi e di riscoperta della storia di Olbia, tra i quali spicca senza dubbio per la sua importanza lo scavo del tunnel tra l’agosto 1999 e il dicembre 2001 con il ritrovamento di 24 relitti di navi antiche, grazie al quale è stato possibile ricostruire l’intera vita del porto cittadino (localizzato di fronte all’attuale Comune e non nell’ansa del “Porto Romano” come si è ritenuto per anni), la distruzione dello stesso e della città romana ad opera dei Vandali nel V secolo d.C. e la ripresa dei traffici commerciali in età giudicale.
E ancora le scoperte nel centro storico durante i lavori di riqualificazione dello stesso tra il 2006 e il 2007: i resti dell’antico foro romano (una porzione del calpestio antico è visibile accanto al Comune), di un tempio romano fino alla straordinaria scoperta di un’intera porzione della città cartaginese in via Regina Elena.
Nel 2011 gli scavi per la costruzione della nuova piazza di San Simplicio hanno restituito un autentico tesoro sotto la basilica, ossia una necropoli con 450 tombe, anfore, statuine votive, la rampa di accesso al tempio di Cerere (che sorgeva proprio dove oggi sorge San Simplicio) e due pozzi di età greca.
Rubens D’Oriano, in tutti questi anni, ha trasmesso a chi lo ascoltava la sua passione e competenza e a lui va il grande merito di aver fatto capire agli olbiesi l’importanza della storia cittadina.
A lui va poi riconosciuto il grande merito di avere dimostrato inequivocabilmente ciò che gran parte della comunità scientifica e archeologica negava, ossia che Olbia è stata l’unica città della Sardegna fondata e frequentata dai Greci.
Gli stessi Greci che le diedero il nome di “città felice” (dall’aggettivo greco “olbios”, felice, fortunato, prospero) che attualmente porta.
Il suo più grande sogno, definito da lui stesso come “il più ardito”, sarebbe stato quello di scavare le terme romane che riposano ancora tra via delle Terme e corso Umberto, per far ammirare al pubblico i magnifici pavimenti a mosaico ancora intatti.