
In merito alla possibile riapertura della Rsa “Sole di Gallura”, il centro via Tavolara che oltre ad aver creato un evidente lacuna nel servizio di assistenza agli anziani a Olbia e in Gallura, ha prodotto anche la perdita del lavoro per 80 dipendenti, interviene con una nota la segreteria della Funzione Pubblica Cgil.
Notizie stampa (apparse sulla Nuova Sardegna nei giorni scorsi, ndr) danno per certo l’accordo per la cessione di ramo d’azienda tra la Cooperativa La Fenice e il gruppo Orpea. Accordo che potrebbe finalmente risolvere il problema della Fenice, attualmente sottoposta a liquidazione coatta, e quindi ridare linfa alla possibilità di reintegro del personale; se si dovesse arrivare nelle prossime settimane alla firma dell’atto definitivo di cessione, insomma una nota positiva nel turbolento mondo del lavoro gallurese.
“Continuiamo, però, ad usare il condizionale per la semplice ragione che al di là del verosimile concordato di cessione di ramo d’azienda e della aggiudicazione dello stabile da parte dell’Inail, non vi è nessuna indicazione da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità sulla riproposizione dell’accredito dei 120 posti letto che erano attribuiti alla struttura di Via Tavolara, posti letto per noi basilari in funzione di una gestione ottimale dello stato sociale nella Gallura”. E’ quanto riporta una nota della Funzione Pubblica della CGIL a firma della segretaria territoriale Luisella Maccioni.
“Proprio per fugare ogni dubbio ed ogni incertezza – si legge nel comunicato – ci sembra necessario che il tutto esca dal si dice e si cominci ad attivare tutte le procedure di informazione e concertazione che portino, inizialmente, ad un confronto con l’Assessorato Regionale per la definizione dell’accredito sui posti letto, legata ovviamente alla distribuzione dei servizi sanitari nel territorio gallurese; e successivamente ad coinvolgimento sostanziale del Sindacato sul reintegro del personale ex Cooperativa La Fenice, di modo da non disperdere un patrimonio di professionalità e di competenze.
Il tutto in fine deve essere seguito da un ragionamento completo sulla qualità della sanità in Gallura ad un anno dalla costituzione dell’Ats. Soltanto così – si chiude il comunicato – avremo la certezza che alle parole corrispondano i fatti. E le certezze vanno date ai lavoratori ex Fenice, ancora disoccupati e ai cittadini galluresi monchi di un servizio essenziale”.