
Sono una nipote di un pastore e figlia di un imprenditore caseario che aveva raggiunto il massimo lustro negli anni ottanta ed ha dedicato l’intera vita al settore; oggi moglie di un imprenditore caseario, come un brutto sogno mi ritrovo a combattere contro i pastori che hanno sempre fatto parte della mia vita, con i quali ho sempre collaborato come facenti parte di un’unica famiglia.
Il prezzo del latte è vergognoso, ma allo stesso tempo anche quello del formaggio, purtroppo queste crisi cicliche del Pecorino Romano risalgono agli anni venti, ho sentito sempre le stesse ricette che non sono mai state applicate; oggi tutti combattiamo, vessati da imposte, tasse e balzelli che il nostro Governo Regionale e Nazionale ci impone e sono indignata perché giorno per giorno mettiamo a repentaglio la vita, la serenità e la famiglia.
Mi duole il cuore, quando sento, nelle parole dei pastori l’odio sviscerato contro gli “Industriali”, cuore portante dell’economia italiana.
Tutti i giorni, sento telegiornali, leggo i giornali che ci informano che il Pil sale, scende così come lo spread, ma per noi la situazione non cambia e molto spesso mi pongo il problema perché bisogna fare gli imprenditori in Sardegna? In Italia?
Sorrido, quando un Ministro della Repubblica Italiana dice che l’unica soluzione per il comparto caseario sia vendere il latte ai Cinesi!!!?
Tutti i personaggi che ci hanno governato e ci governano hanno pensato e pensano al loro benessere e non all’economia reale e quotidiana di ogni singolo cittadino. Mi rivolgo a tutti, abbassiamo i toni e collaboriamo per trovare le soluzioni nelle sedi opportune.
Non voglio più partecipare, come ieri, a dover liberare il mio camion da un manipolo di persone esaltate che buttano il latte, frutto di tanti sacrifici.
Mi appello, alle mamme, alle mogli ed alle figlie, anime portanti della nostra società, che facciano abbassare i toni per poter avviare un dialogo costruttivo affinchè non si inneschi una lotta tra poveri.
Dott.ssa Paola Pala