
★VIDEO★ Dove vince l’illegalità e il malcostume sono le istituzioni a perdere. E’ inevitabile oltre che lapalissiano. E in via De Filippi, via parallela del “nobile” corso, gli abitanti si considerano figli di un Dio minore. Altro che “Presi con le mani nel sacco” come recitava un’aggressiva (ma solo apparentemente) campagna pubblicitaria della Giunta Nizzi della prima ora.
Fino a ora nel sacco ci sono finiti il sindaco, il direttore della De Vizia e mettiamoci anche l’assessore dell’Ambiente, solitamente affaccendato in altre faccende (?). Tutti vittime di gente con nome e cognome che abita nel palazzo “Urbe” meglio noto come palazzaccio. Gente che entra, esce, mangia, beve e c…onsuma al pari della stragrande maggioranza che, però, cura meticolosamente la differenziata.
Ma come – si potrebbe pensare -, si può facilmente conoscere nome e cognome di chi abbandona sacchi di immondizia senza alcuna differenza tra umido, plastica e cartone e non si provvede nei loro confronti? Ebbene si. E per individuarli la strategia non viene da infiltrati del Mossad: basta fare una sottrazione.
Escludendo le famiglie regolarmente registrate non possono che restare gli abusivi. Vale a dire quelli che occupano gli appartamenti con il vestito dell’uomo invisibile per l’amministrazione! Prima o poi rientreranno a casa. Avranno pur bisogno di farci qualcosa tra quelle pareti soprattutto alla luce di quanto consumano?
Non fosse altro perchè altrimenti quel codice a barre riportato sui mastelli che corrisponde a una persona in carne e ossa o a un nucleo familiare, che cavolo ce lo hanno appiccicato fare? Alla presentazione della raccolta differenziata ci avevano fatto credere che con questo sistema la Polizia Locale, incrociando i dati con la De Vizia, avrebbe immediatamente scoperto i clandestini.
Beh, chiariamo la definizione di “immediatamente” e ditelo agli onesti inquilini del palazzaccio, ai titolari delle attività commerciali o degli studi professionali presenti nella via. Quelli capaci di tracciare grafici sulla lavagna con i parametri giornalieri dei volumi e dell’aria puzzolente presente come banchi di nebbia sporca.
Davvero non se ne può più. Sono anni che quotidianamente si assiste allo spettacolo di una discarica che va e viene a seconda della volontà personale degli operatori e che assume dimensioni enormi quando capitano giorni di festa con tanto di ponte come è accaduto il Primo Maggio.
Con tutti i margini di garantismo possibile, l’unica cosa da fare è inchiodare i responsabili ai propri sacchetti (immagine figurata) e applicare multe vere per inquinamento. Ma non spiccioli. Quelle serie, capaci di metterti nei guai veramente come i famosi 60 mila euro elevati dalla Capitaneria di Golfo Aranci a quel 70enne per uno scarico abusivo di acqua piovana (non di fogna) nella spiaggia di Marinella.
Intanto, giusto per non perdere l’abitudine di denunciare le cose con l’efficacia multimediale, ecco il video girato questa mattina: