
Continua la riorganizzazione dell’ospedale di Olbia Giovanni Paolo II. Dopo la crisi del reparto di Rianimazione, falcidiato dalle 15 persone colpite dal virus, tra personale ospedaliero e pazienti, è stata allestita un’Unità di Isolamento completa di medici e infermieri dove sono ospitate 4 persone positive al Covid-19.
Aspetto che trasforma di fatto il Giovanni Paolo II in temporaneo ospedale Covid, in attesa dell’avvio del Mater Olbia e del Policlinico di Sassari, già indicate dalla Regione come strutture destinate ad accogliere le persone risultate positive al test. In ogni caso, non appena le 4 persone positive al virus saranno trasferite a Sassari o a Nuoro (probabilmente in giornata), l’Unità di Isolamento resterà comunque attiva. Servirà per contenere il contagio nell’eventualità che si dovesse presentare un caso conclamato o anche un sospetto positivo nell’ospedale.
Anche per questo motivo, nonostante il Giovanni Paolo II non sia tra i 5 ospedali Covid (3 attivi: Sassari, Nuoro e Cagliari, più Policlinico SS e Mater Olbia in fase di avviamento) i nuovi ventilatori polmonari già ordinati con la raccolta fondi di Janasdia saranno comunque destinati all’ospedale pubblico di Olbia. Non solo come strumenti per il futuro ma anche per far fronte ad eventuali emergenze per pazienti in crisi respiratoria.
Ora, dunque, al termine della sanificazione, potrà riaprire Rianimazione in due fasi: la prima con tre posti letto e poi al completo. A breve sarà anche operato l’accorpamento dei reparti di Ortopedia e Chirurgia che consentirà di ottimizzare il personale con l’obiettivo di riaprire agli esterni.
Tutto questo in attesa che la Regione indichi quanto e quale personale tra i 559 nuovi assunti, annunciati ieri sera dal governatore Solinas, sarà destinato all’ospedale olbiese.