
Dopo mesi di stop legato all’emergenza coronavirus, gli studenti di Olbia tornano sui banchi di scuola. All’uscita incontriamo Lucrezia, Giorgia, Giulia e Sofia della 1ªA. Per loro è il primo anno al liceo scientifico. “Dobbiamo misurare la temperatura a casa – ci spiegano -, prima di arrivare. La scuola è divisa in colori e percorsi in base alle zone: rosso, celeste, azzurro e arancione. Noi alunni entriamo e usciamo da ingressi separati”.
Le giovani studentesse ci raccontano che in classe si deve indossare la mascherina: “Anche il docente la tiene su ma la può togliere se rispetta una distanza interpersonale di almeno due metri”.
All’uscita del liceo classico Antonio Gramsci, ore 12:10, incontriamo alcuni alunni della quarta ginnasio. “Oggi è andata bene ed è stata una giornata tranquilla – dice Carlo -. I professori ci hanno accolto molto bene, ci hanno chiesto di raccontare il nostro percorso alle scuole medie”.
Francesco ed Edoardo, primo e secondo anno di liceo classico ci raccontano che è stato bello rientrare in classe dopo 6 mesi. “Un po’ d’ansia all’inizio è normale, poi si supera tutto. Questa che viviamo – dicono – è una situazione scoraggiante. Si tratta di una cosa nuova, ancora da capire”.
Soddisfazione anche da parte dei docenti che si dicono felici di aver ripreso i ritmi di sempre. “Tornare a scuola oggi è stato per me emozionate – ci dice Laura Casula, professoressa di religione-. I ragazzi hanno seguito le regole e siamo molto contenti. Amo la scuola e vedere gli studenti in presenza è stato bellissimo. Siamo fiduciosi e ci auguriamo che gli alunni rispettino le regole anche fuori!”.
“Le attività di logistica, ingresso e uscita, sono state organizzate bene – commenta Aldo Scornajenghi, docente di storia e filosofia- . Ho trovato un po’ faticoso spiegare con la mascherina però bisogna solo prendere il giusto slancio: quello che conta è l’intenzione. I ragazzi sono invitati al rispetto delle regole perché la mascherina è fondamentale. Nelle tre ore di lezione che ho svolto c’è stata una bellissima risposta da parte degli alunni. Ho fatto una ricognizione sugli stati emotivi, soprattutto con gli alunni più piccoli che non conoscevo, per capire un po’ come si sentissero e ho notato in tutti curiosità e felicità legata al rientro ma anche un po’ di preoccupazione e paura.
Qualcuno in classe – conclude il professore – ha ricordato con un po’ di nostalgia le cose che non si possono fare in questo momento però mi viene da dire: è già tanto che siamo rientrati!”.