
Deceduta per precipitazione. Sarebbe questo il responso dell’autopsia effettuata venerdì scorso a Nuoro sul corpo di Magdalena Monika Jozwiak, per tutti Sara, 39 anni, morta in seguito alle ferite riportate per la caduta dal quinto piano dell’hotel Panorama, nel centro di Olbia.
Anche se restano da chiarire i contorni legati alla vicenda della “notte brava” trascorsa nell’albergo dalla donna e dal suo compagno, l’olbiese Marco Messina di 44 anni, restano pochi dubbi sul gesto autolesivo di Sara benché avvenuto in una fase di disturbo psicotico.
Intanto la salma della 39enne è rientrata questa mattina a Olbia. Insieme al personale dell’agenzia incaricata era presente la sorella residente in città. Malgrado la vittima avesse espresso in vita la volontà di essere cremata, le circostanze della morte hanno fatto propendere i familiari per la tumulazione.
Il feretro, non appena il magistrato concederà il nulla osta, sarà imbarcato su un aereo diretto a Varsavia. La donna sarà sepolta nel cimitero della sua città a 150 km dalla capitale.
Il suo compagno, Marco Messina, è stato dimesso dall’ospedale nella notte di domenica. Dopo un passaggio veloce nella casa dove viveva con Sara, giusto il tempo per prendere alcuni effetti personali, l’uomo ha scelto di stare a casa dei suoi genitori nel più stretto conforto della famiglia. Messina, per il quale è bene ricordarlo, non c’è alcun addebito e dunque non avrebbe commesso alcun reato, non è stato ancora interrogato dalla Procura di Tempio Pausania.
“Siamo a completa disposizione degli inquirenti – ha ribadito il suo legale Gian Paolo Murrighile -. Noi stessi come difesa tecnica stiamo svolgendo indagini che verranno versate nel fascicolo del Pubblico Ministero al fine di dare il nostro contributo per fare piena luce sugli accadimenti che hanno portato al doloroso quanto estremo gesto della compagna del mio assistito”.