
«La sede della Port Authority deve essere Olbia. Abbiamo inviato precisa istanza ai Presidenti della Giunta e del Consiglio Regionale: un documento sottoscritto all’unanimità dai Capigruppo in cui si chiede che, in seguito all’accorpamento delle autorità Portuali della nostra isola, la sede sia riconosciuta nella nostra città». È quanto afferma il Sindaco Settimo Nizzi e prosegue: «abbiamo inoltre inviato il documento a tutti i Sindaci della Gallura invitandoli a porre all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale questo importante punto nell’ottica di rafforzare la nostra richiesta e di effettuare un’azione congiunta volta a cogliere questa importante opportunità per il territorio».
«I numeri sono dalla nostra parte – prosegue il Sindaco – i porti del Nord Sardegna sono in costante crescita e quest’anno i dati riportano il nostro sistema portuale ai numeri degli anni d’oro e confermano il trend di ripresa avviato nel 2014 e destinato a crescere ancora nei prossimi anni».
Una crescita che riguarda non solo il traffico passeggeri, ma anche quello commerciale e industriale: 3 milioni e 410 mila passeggeri nel periodo Gennaio-Agosto 2016, per una crescita rispetto al 2015 del 21,4 per cento e del 20 per cento sulle merci. Al 31 agosto si sono registrati 600 mila passeggeri in più in arrivo e partenza sui tre porti del Nord, che si confermano la porta principale d’accesso alla Sardegna.
La Riforma degli Enti Locali e la conseguente eliminazione della Provincia Olbia-Tempio, ha indubbiamente penalizzato la Gallura. Ma la nostra isola deve essere una terra policentrica con pari dignità per tutti i territori, valorizzando i settori specifici che possono far emergere positivamente tutta la Regione.
La sede dell’Autorità Portuale ad Olbia, offrirebbe la possibilità di valorizzare la Gallura, contribuendo a trasformare il potenziale turistico ancora inespresso in concreto sviluppo di quest’importante polmone per la nostra economia.
L’attività imprenditoriale connessa allo sviluppo turistico del territorio ha consentito, negli anni, di accogliere forze lavoro provenienti da tutta la Sardegna e non solo, dimostrando capacità di condivisione, responsabilità nonché una grande attenzione ai bisogni e alle aspettative di tutto il popolo sardo.
«Per costruire questa attività, che ad oggi costituisce struttura portante – conclude il Sindaco – c’è stata nel tempo una forte profusione di energie e risorse economiche pubbliche e private che non possono essere vanificate con una scelta diversa che necessiterebbe per la sua realizzazione di nuove risorse economiche, relazionali e temporali, mettendo a rischio i risultati ottenuti e consolidati».