
Mater Olbia, Meridiana, Costa Smeralda e ora la scoperta che la Sardegna galleggerebbe sul gas, prezioso almeno quanto il petrolio qatarino, è l’impressionate scenario che proietta la nostra terra in un’orbita impensabile anche solo un anno fa. Conta, ovviamente, la posizione delle aziende sarde che rivendicano un ruolo attivo nell’immediato futuro professionale. In particolare, dopo una prima “falsa partenza” con le imprese isolane a fare da spettatrici nell’affare Mater Olbia, oggi, finalmente, si registrano i primi segnali positivi.
A lanciarli è uno degli amministratori del consorzio di imprese, il Mater Sardinia, costituito in città per interfacciarsi con il General Contractor scelto dai dignitari del Qatar per la realizzazione del nuovo ospedale di Olbia: Gianni Buraggi. L’imprenditore 63enne, origini argentine, olbiese da 40 anni, che si occupa di grandi impianti tecnologici, (As do Mar e Geovillage, tra i suoi clienti) è inserito all’interno del consorzio insieme a 9 aziende sarde e una con sede nella penisola.
“Abbiamo avuto segnali che mostrano aperture concrete nei nostri confronti – ha detto Buraggi -. Il lavoro fatto dalla politica, dal sindaco Giovannelli al presidente Sanna, ma anche da Spano allo stesso Gian Piero Scanu, sembra dare buoni frutti. Lunedì prossimo è già fissato un incontro con i responsabili del Fondo della QFE (Rispo) e della Fondazione Luigi Maria Monti (Buscarini). Questo ci dà grandissime speranze perché si aprono, finalmente, possibilità concrete anche per noi”.