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Unidos a Olbia: Pili: “Saremo l’elettroshock della politica. Appeddu: “Unidos motore del cambiamento in città”

24 Gennaio 2015 ore 17:15 di Mauro Orrù   



Parte dalla Gallura la nuova stagione di Unidos. Il movimento di Mauro Pili si attrezza con il chiaro obiettivo di creare una voce strutturata nel panorama politico sardo. La scelta del capoluogo gallurese per l’Assemblea Costituente che si è tenuta questa mattina nella sala congressi dell’hotel President è strategica per il lancio dell’azione del partito con l’intento di stimolare “uno scatto d’orgoglio e di pensiero” come si legge nel ‹manifesto-murales› che contiene la filosofia di Unidos. “Noi vogliamo essere l’elettroshock nel comatoso panorama politico generale – sostiene Pili – ma non ci limiteremo a creare contrasti ai programmi di altri perché entreremo decisamente nella proposta”.

Oltre ai coordinatori provinciali, (per la Gallura è stato confermato il consigliere comunale di Olbia Tonino Pizzadili) Unidos avrà anche i coordinatori cittadini. Questa mattina, infatti, Pili ha raccolto l’impegno di referenti locali che in una prima fase costituente rappresenteranno Unidos a Santa Teresa, dove si vota a maggio, La Maddalena, Palau, Arzachena, Budoni e altri centri. “Sei mesi fa, durante l’assemblea regionale – dice Mauro Pili ai giornalisti – abbiamo stabilito che in tutte le realtà locali dove ci saranno le condizioni, Unidos si presenterà in coalizioni esclusivamente identitarie. Noi non entreremo in nessun sodalizio con partiti italiani e metteremo alla base della nostra azione politica gli unici interessi delle popolazioni locali”

Insieme all’assemblea costituente il partito di Pili i ha già ottenuto un primato. Quello di parlare apertamente delle prossime elezioni comunali di Olbia. Manca oltre un anno alla fine della consigliatura in città ma Unidos, attraverso Antonio Appeddu, evita ipocrisie e disegna futuro della prossima campagna elettorale partendo da alcuni aspetti dell’attuale scenario.

“Mi limito a fare solo due esempi – dice Appeddu -. Nella nostra città sono stati vincolati nel silenzio più assoluto ben 500 ettari di area urbana (Il riferimento è al PAI, ndc). Se si dovesse applicare la stessa logica a Venezia, bisognerebbe chiuderla! E’ un fatto di una gravità incredibile anche perché a nessuno è stata data la possibilità di fare osservazioni. Basta pensare che sono state vincolate aree dove sono caduti 3 cm di pioggia che vengono considerate zone ad alto rischio. E tutto avviene, ripeto,  nel silenzio assoluto. La maggior parte dei cittadini non sa neanche di avere la propria casa o il proprio lotto in zona B dove non potrà farci nulla! Un altro esempio che la dice lunga sull’atteggiamento politico – incalza l’esponente di Unidos – è rappresentato dalla demolizione dell’alberata monumentale di via Galvani. Si sono buttati via oltre 100 anni di storia della nostra città. Quegli alberi sono stati piantati nel periodo del Regno, non da Mussolini come ignorantemente qualcuno ancora sostiene, e sono stati demoliti senza una vera ragione. E’ stato un atto scellerato irreversibile e grave come se si asfaltasse la chiesa di San Simplicio”

Sul piano dei movimenti politici Antonio Appeddu non ha dubbi: “Io credo che a Olbia lo scenario delle prossime elezioni sarà completamente diverso da quello al quale siamo abituati. Non ci saranno due coalizioni forti opposte. Sono cambianti i contesti, gli assetti territoriali ma soprattuto sta cambiando l’orientamento della gente che non si beve più le frottole sistematicamente propinate ad alti livelli elettorali. Le prossime elezioni saranno l’inizio di una nuova stagione per Olbia e per la Sardegna in generale. Noi puntiamo ad essere il motore di questo vero cambiamento insieme ai gruppi e ai movimenti con i quali sono già in corso scambi dialettici. Il seme è stato piantato”.

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