
Come spesso succede ad un certo tipo di politici quando si tratta di guai con la Giustizia che riguardano in maniera specifica la struttura tecnica delle amministrazioni comunali, la loro memoria tende dimenticare alcuni passaggi fondamentali. E allora, all’indomani della consegna dell’avviso di garanzia ai 12 indagati dalla Procura di Tempio, si sentono sulle emittenti televisive dichiarazioni del tipo “La politica non c’entra nulla”. Peccato che non sia vero, anzi è vero esattamente il contrario perchè è proprio la politica che ha approvato le regole.
Nel dettaglio, la norma che ha consentito ai dipendenti del Comune di Olbia di partecipare alle commissioni delle gare d’appalto e di percepire emolumenti per quell’incarico fino al 2010, è stata approvata dalla Giunta comunale nel 2004. La stessa fu anche aggiornata con una apposita delibera il 25 marzo del 2008. In quell’occasione furono sostituiti integralmente gli articoli 35, 36 e 37 che riguardano proprio le regole della partecipazione alle commissioni. All’epoca la Giunta, organo politico esecutivo, era di Centro Destra ed era guidata dallo stesso sindaco di oggi. Gianni Giovannelli. La delibera fu persino firmata, come politico proponente, dallo stesso Giovannelli.
Il passaggio tecnico della norma a cui si fa riferimento è contenuta nella delibera di Giunta n° 178 e aggiornata nella n° 73. In particolare l’articolo che ci interessa è il n° 37 che dice:
- “Non è consentito affidare incarichi di collaborazione coordinata e continuativa di lavoro autonomo al personale dipendente del Comune di Olbia, ancorché a tempo determinato o parziale anche sino al 50% del tempo pieno”.
Ma lo stesso articolo riporta una deroga a quel comma che recita: “E’ consentito affidare incarichi di lavoro occasionale a condizione che:
- le attività oggetto dell’incarico non rientrino nelle mansioni o funzioni del dipendente o mansioni equivalenti ai sensi del Contratto Nazionale dei Lavoratori;
- l’incarico non possa in alcun modo influire negativamente sulle prestazioni dovute ordinariamente e non si ponga in conflitto di interessi in relazione alle funzioni del dipendente;
- l’incarico rivesta carattere occasionale;
e poi ecco il comma n°3 che chiarisce un aspetto fondamentale:
“Non rientra nelle mansioni dei dipendenti la partecipazione, anche i qualità di segretario, alle commissioni di gara e concorso fatta salva la presidenza di queste da parte dei dirigenti”.
A prescindere dall’interpretazione delle norme che sarà materia per avvocati e Procura, l’aspetto politico c’entra eccome. Senza l’approvazione della Giunta, questa e le atre norme contenute nel Regolamento, sarebbero carta straccia.