
Andrea Demuru dello Studio d’Equipe, risponde al sindaco che nell’ultimo Consiglio comunale aveva accusato i professionisti olbiesi di nascondere interessi economici privati dietro la battaglia scatenata contro il quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico progettato dal professor Marco Mancini. Demuru non si limita a rispedire l’accusa al mittente ma traccia un elenco di lotte personali e di popolo portate avanti in oltre 40 anni di attività. Dalla stoica opposizione all’orribile Palazzaccio di via Genova alle sopraelevate a mare che oggi tutti vorrebbero demolire. Il documento è una specie di curriculum da attivista in cui sono elencate decine di lotte che contro le azioni politiche sostenute a tutti i costi e, in molti casi, senza ascoltare la popolazione di Olbia.
“Di lettere aperte – scrive il geom. Andrea Demu dello Studio d’Equipe – gliene ho inviato un’altra alla fine di Novembre 2013, a pochi giorni da quando mi ero ritrovato un metro e mezzo di acqua dentro casa. Quella lettera non l’avevo scritta per “informarLa” di ciò, ma per ribadirLe, anche in quell’occasione, che Olbia aveva bisogno di pianificazione, nel vero senso della parola, “seria ed urgente”.
Facevo, anche a nome dello Studio D’Equipe di Olbia, riferimento ai rapporti intercorsi con l’Amministrazione, parlando di soluzione ferroviaria a partire dagli anni 70, con proposta di utilizzo, nel 2008, della attuale linea Olbia-Golfo Aranci per metropolitana di superficie.
Le riferii del nostro impegno ad evitare che si realizzassero i ponti a mare (quelli che ora si vogliono demolire).
Le parlai del cavalcaferrovia che ha la rampa che scende verso il Nespoli, anch’essa da demolire perché con i piloni dentro il canale Seligheddu!
Le parlai dell’impegno profuso (e meno male!) quando l’Ing. Battista e l’Amministrazione del tempo volevano tombare tutti i canali di Olbia! Nella stessa lettera Le parlavo degli “imbuti” nel Ponte di Ferro e nel Centro Martini.
Nel contempo, con lo Studio, Le ribadivamo la nostra proposta di canali scolmatori esterni, risalente concettualmente al 1986, a cui ha fatto poi seguito, nel 2013, la nostra proposta al Comune, ancor prima dell’idea delle vasche di laminazione ed allargamento dei canali, da parte del Prof. Mancini e del Dr. Tilocca.
Potrei anche aggiungere, oggi, cose che allora non Le ho detto e cioè che:
- mi son battuto assieme ad alcuni Consiglieri Comunali del tempo (Lupacciolu e De Roberto) contro le illegalità che non avrebbero dovuto far costruire il Palazzaccio;
- scrissi al Dr. Carzedda, presidente del Consorzio Industriale, per scoraggiare la prosecuzione dei lavori per la realizzazione, in quel sito, della Zona Industriale;
- mi battei, nel mio partito (era in maggioranza), contro la costruzione del Centro Martini in un punto così delicato;
- non Le dico cosa feci per evitare che si costruisse il viadotto di congiungimento in sopraelevata dei due ponti a mare davanti al Comune (già appaltato all’impresa Tor di Valle), riuscendo peraltro a scongiurarlo!
- dell’opposizione alla costruzione del tunnel, avendo proposto un lungomare “a raso” da Punta Is Taulas fino a Sa Marinedda.
Tutto questo, ritengo non sia poca cosa, ma non posso non fare cenno ai movimenti di opinione che ogni volta si sono creati attorno alle varie proposte:
- le rimostranze sui ponti a mare in cui furono coinvolti tutti i Sindacati e i Comitati di Quartiere (presidente o vice alla Sacra Famiglia c’era un giovanotto di nome Giampiero Scanu, d’accordo con la nostra proposta);
- per le lotte contro il viadotto davanti al Comune, bastò la sensibilità di un paio di giornalisti, senza dimenticare l’Avv. Contu;
- per non far costruire il tunnel ci furono coinvolti 10.250 cittadini, che sottoscrissero una petizione.
Poiché però Lei, ora, Sig. Sindaco, non si limita a parlare di problematiche tecniche e/o amministrative o correlate alla pianificazione, ma parrebbe voler entrare nel merito di supposti “interessi economici” personali e del nostro Studio, ma che però son propri di chi gestisce il potere (e non è il mio caso!), vorrei aggiungere qualcos’altro, pregandoLa di cercare negli archivi comunali quali siano stati, nel tempo, gli incarichi affidati allo Studio o al sottoscritto da parte del Comune di Olbia. Potrebbe trovare quasi nulla!
Scoprirà che siamo stati incaricati, in 40 anni, di qualche accatastamento e della ristrutturazione interna del Palazzo Umbertino di Corso Umberto, incarico quest’ultimo, poi revocato per aver espresso rilievi su qualcuna delle opere pubbliche cui fatto cenno!
Un’altra informazione, comunque Le manca, Sig. Sindaco. Diversi anni fa, con tanto di lettera ufficiale, venne proposto al mio Studio di progettare impianti fognari e di depurazione comunali, disponendo allora di “specialisti” nel settore.
Vuol sapere come andò a finire? Declinai la proposta, solo perché mio fratello dirigeva, allora, l’Assessorato Regionale alla Difesa dell’Ambiente che, manco a dirlo, era l’Ente che finanziava quel genere di opere.
Sig. Sindaco, non so se gli elementi forniti Le siano sufficienti a ricredersi sui miei e nostri asseriti “interessi economici” nell’operazione Canali Scolmatori; se lo ritenesse sono a disposizione per fornirLe ulteriori chiarimenti, anche se credo non Le interessino, visto che ha anche travisato una nostra lettera al riguardo!
Dimenticavo di chiederLe, se per caso non abbia scordato qualcosa anche riguardo al programma elettorale della coalizione civica, allorché anch’io collaborai alla sua stesura, programma che sicuramente l’ha poi aiutata a vincere quelle elezioni. Ricordo che Lei arrivò per partecipare a quell’incontro e, riguardo alle problematiche dei “trasporti” (marittimi, ferroviari e terrestri), proprio Lei, inizialmente, propose il Centro Intermodale a Micaleddu, l’arretramento della stazione in Via Vittorio Veneto e del parco merci, sempre a Micaleddu.
Dopo il mio intervento, proprio Lei, “buttò via” le sue stesse proposte e fece riscrivere quella parte del programma, facendo inserire quanto da me proposto!
Non credo ricordi più queste cose, perché già il giorno dopo il suo insediamento si era dimenticato, di fatto, della nostra proposta di metropolitana di superficie, di Piazza Olbianoa a completamento del Piazzale San Simplicio, e delle “rotatorie” ai passaggi a livello di C.so Umberto e al Porto Romano.
Per Lei e la Sua Giunta era preferibile realizzare alcuni parcheggi in Via D’Annunzio, a seguito della demolizione del muro ferroviario, o pensare di spendere 20 Milioni di Euro per arretrare l’attuale stazione ferroviaria, lasciando i passaggi a livello al loro posto.
Oggi si sostiene, invece, che con la soluzione Mancini-Tilocca, non verrà demolita alcuna casa, perché ci si avvicinerà soltanto ad 1.50 metri da esse!
Che dire infine delle accuse di “falsità”, mossemi dal Prof. Mancini, in questo spalleggiato da qualche componente della Sua Giunta? Tutto questo, per essermi permesso di sovrapporre la proposta del “Professore”, di allargamento dei canali cittadini sulle carte del Programma di Fabbricazione del Comune di Olbia, evidenziando quali e quanti fabbricati non rispetterebbero le distanze legali dal bordo dei canali.
Continuate pure a far credere, che con la soluzione Mancini-Tilocca, nessuna casa verrà demolita!
Da parte mia, mi creda, senza rancore, spero soltanto che la presente serva ad evitare qualche altro danno!”
Andrea Demuru Studio D’Equipe Olbia