
Malgrado il “rumore” fatto esclusivamente dagli automobilisti rei di aver invaso le strade del centro storico sottoposto a Ztl (Zona a traffico limitato) dalle 17:00 alle 24:00, la cultura del rispetto del pedone in città è ancora un argomento quasi tabù. Basta fare un piccolo giro al centro per rendersi conto di come coloro che vanno a piedi, per scelta o per costrizione, si trovino costantemente impegnati a evitare ostacoli.
Dalle strettoie di via Delle Terme senza marciapiede con file perenni di auto parcheggiate a sinistra, alle aree difese da barriere metalliche invase da mastelli per la raccolta differenziata oppure i marciapiedi interrotti da discutibili fioriere o anacronistici cestini in ghisa.
Capitolo a parte per le attività commerciali. La piazza Regina Margherita, dal lato di corso Umberto, è ormai quasi inaccessibile vista la gara a occupare più spazio pubblico possibile con panchine ad uso “poco pubblico”. E ci sono persino i nostalgici che ricordano il passaggio della strada interna alla piazza chiuso da anni, anche questo a beneficio dei bar.
E poi gli esercizi commerciali che si affacciano sulle aree pedonali, con o senza palle, costretti ad inventarsi tavolini che vanno e vengono, visto l’ingombro, a seconda del clima. Ma di esempi ce ne sono a decine e non solo al centro. La Ztl, però, andrebbe davvero rivista ma, almeno una volta, sarebbe il caso di orientare i controlli agli spazi pedonali. Alle auto ci pensano le telecamere a meno che i pedoni non si dotino di targa.