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Personaggi. “La mia seconda vita in Gallura con i miei falchi”. Massimo Pagani, unico falconiere in Sardegna.

30 Novembre 2017 ore 20:05 di Mauro Orrù   

Massimo Pagani e il suo falco Pellegrino, Atena

★VIDEO★ Parlare di falchi con Massimo Pagani, 59 anni, lombardo, falconiere di professione, è come andare all’università. La sua grande conoscenza di questi meravigliosi rapaci dalla vista straordinaria e dal volo velocissimo, unita ad una passione lunga oltre cinquanta anni, affascinano chiunque abbia la fortuna di incontrarlo. Pagani appartiene a un’elite di falconieri nazionali. Unico in Sardegna, vive in compagnia di 47 falchi nobili nelle campagne di Biasì nei pressi di Padru.

Racconta di aver deciso di trasferirsi in Sardegna dopo essere venuto a conoscenza che nel pese dove si era trasferito nei pressi di Novara (viveva con la moglie e la figlia in un bellissimo mulino lungo il corso di un fiume) avrebbero costruito un’autostrada a pochi metri da casa sua. “Un sabato ho avuto la certezza che davanti casa sarebbe sorta un’autostrada  – dice mentre ci avviciniamo alla voliera – e martedì ho messo in vendita la casa”. E’ accaduto quattordici anni fa.

Con i soldi della vendita ha comprato la terra a Biasì e nel tempo ha costruito (con le sue mani) la casa, la voliera e la falegnameria. Fa quasi impressione rendersi conto che tutto quello che vediamo, circondato dal fitto bosco di sughere, dalle grandi voliere (ogni falco vive in uno spazio esclusivo) al pollaio, dalla conigliera ai canili, alla porcilaia, e, ovviamente, perfino tutti i mobili e le strutture in legno, le abbia costruite da solo!

Ma tutto in località “Sa Capanna” ruota intorno agli ospiti principali: i falchi e poi il suo falconiere. Un tempo era considerato vero privilegio dell’attività venatoria della classe guerriera dominante, soprattutto nel medioevo, ma nessun falconiere nato prima del secolo scorso avrebbe mai potuto immaginare che la caccia sarebbe diventato un hobby secondario.

Soprattutto dopo che falchi e falconieri si sono dimostrati indispensabili nella protezione degli aeroporti. Massimo Pagani, infatti, oltre all’allevamento dei bellissimi Pellegrini, lavora spesso come “Birds controller” nell’aeroporto di Olbia per tenere lontano dai velivoli i pericolosi gabbiani e altri volatili.

Da tempo, un mese all’anno, viene chiamato anche alla Saras di Sarroch per tenere lontani dagli impianti milioni di stormi (e il loro terribile guano), dopo che per anni i responsabili della raffineria ne hanno provato di tutti i colori per evitare gli ingenti danni provocati dagli uccelli alle strutture metalliche.

Un lavoro professionalmente complicato, durissimo, ma, al tempo stesso, entusiasmante. La presenza di un numero di falchi ammaestrati nei cieli “colpiti” dalla presenza del passeriforme più diffuso al mondo, garantisce la completa liberazione dalle pericolose “nuvole” volanti.

Massimo Pagani, però, sogna di occuparsi esclusivamente dell’allevamento e dell’ammaestramento dei suoi amici. Con i falchi ha un rapporto straordinario, anzi simbiotico. Conosce i dettagli di ogni specie, abitudini, aggressività, come e quando vanno lasciati in pace, perfino i lati più oscuri della loro indole, e, pazientemente (i falchi non hanno grande memoria e resettano i propri ricordi dopo pochi mesi) lavora ciclicamente su ognuna delle “sue” creature.

Oggi lo abbiamo filmato mentre ricominciava ad ammaestrare, per l’ennesima volta, un falco Pellegrino di otto anni e di circa 1,2 kg.  Prima della caccia, che tra l’altro Pagani non può esercitare in Sardegna in quanto unica regione in Europa in cui è vietata, la femmina che porta il nome Atena, dovrà affrontare alcuni giorni al buio in completo isolamento. Di seguito il filmato.

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