All’indomani del ritiro della delega al Comune di Olbia in materia di mitigazione del rischio idraulico da parte del commissario di governo Paolo Maninchedda, interviene il Partito Democratico olbiese che convoca la stampa nella sede di via Galvani per far sentire la sua voce soprattutto in seguito alle dichiarazioni rilasciate, sempre ieri, dal sindaco di Olbia Settimo Nizzi. “Il suo comportamento schizofrenico – dice Carlo Careddu – è frutto di una lucida strategia per mantenere da una parte il consenso elettorale e dall’altra assistere alla realizzazione delle opere senza assumere alcuna responsabilità”.
Careddu dice a chiare lettere di non voler entrare nella diatriba tra Maninchedda e Nizzi ma al tempo stesso sostiene che “il sindaco stia utilizzando questa messa in scena per richiamare alle armi l’orgoglio olbiese contro la Regione matrigna”. Per il capogruppo dem in Consiglio comunale le cose stanno esattamente all’opposto: “La Regione ci è stata a fianco fin da subito stipulando un protocollo d’intesa con il Comune, ha messo sul piatto 45 milioni di euro per concorrere ai 120 che servono per completare le opere e si è attivata presso il Governo per recuperare i fondi dei risarcimenti per i danni dall’alluvione. Ebbene – attacca Careddu – tutti questi rapporti a diversi livelli istituzionali si stanno dissipando in ragione dell’ego smisurato del nostro sindaco”.
Careddu dice di aver teso la mano al primo cittadino “nel rispetto dei ruoli, ma non abbiamo mai avuto una chiamata, neanche per il passaggio delle consegne. L’Amministrazione in questa fase sta commettendo errori gravi ma siamo comunque disponibili a collaborare nella speranza che chi deve agire lo faccia in fretta perché la città non può perdere i finanziamenti. A noi l’unica cosa che veramente ci interessa è mettere in sicurezza la città”.
Sugli aspetti legati alla politica di partito, vale a dire sulle accuse dirette dal sindaco Nizzi nei confronti di Maninchedda, apertamente schierato in campagna elettorale a sostegno di Careddu e per questo “scontento” della vittoria dell’ex deputato forzista, Careddu liquida la cosa “come una costruzione fatta ad arte per buttare le questioni serie in caciara. Carta canta – aggiunge -. Basta leggere l’ordinanza di Maninchedda per capire l’inerzia e la negligenza del Comune di Olbia, altro che atteggiamenti filtrati da diverse appartenenze politiche”.
E mentre Nizzi continua a sostenere, come ha ribadito ieri, che la precedente amministrazione abbia puntato su un solo progetto anziché aprire ad studi alternativi, Careddu risponde che il sindaco “si avventura perchè evidentemente non conosce il quadro normativo. Il Consiglio comunale all’unanimità, durante una riunione fatta nell’aula della Provinicia, diede il mandato al sindaco (Giovannelli) e al presidente dell’assemblea (Sanna) di procedere alla realizzazione di un quadro di opere per mettere in sicurezza la città.
A quel punto venne dato l’incarico dal dirigente della struttura al professor Mancini che studiò la questione fino ad arrivare al progetto finale. E’ sbagliato quanto dice Nizzi e cioè che occorreva fare un studio con più progetti, al contrario è corretto fare uno studio sul progetto migliore analizzando anche altre ipotesi possibili ma portando avanti quello che consente alla città una maggior garanzia contro il rischio idrogeologico. E quanto è stato fatto”.
Rino Piccinnu, ha aggiunto che dal punto di vista finanziario la “Regione incalza il Comune nel mandare avanti il progetto perchè ci sono i fondi già stanziati in quanto Olbia aveva un progetto esecutivo. Non sono soldi destinati in generale alla città”.
“All’indomani del 18 novembre noi ci siamo assunti la responsabilità politica amministrativa di prendere decisioni che hanno portato al progetto Mancini – ha detto Ivana Russu -. Nizzi ha dichiarato di essersi occupato del rischio idrogeologico di Olbia dal gennaio 2016 e cioè in campagna elettorale. Prima di allora non lo abbiamo mai visto in Consiglio comunale. E dunque sarebbe ora che il sindaco la smettesse di prendere in giro i cittadini con azioni scellerate altrimenti, se si continua a voler fare passi indietro, questa città non sarà messa in sicurezza neanche tra venti anni”.
