
La dirigente del comune di Olbia del settore Pubblica Istruzione, Gabriella Palermo, ha annunciato ieri, attraverso la sua pagina Facebook, di essere stata sospesa dal lavoro per sei mesi, senza stipendio.
“Con un pretesto ridicolo come l’altra volta, mi allontanano per sei mesi, senza stipendio e, al ritorno faranno di me un “mezzo” dirigente, senza poteri gestionali – ha scritto la dirigente -. Ecco qua. Forse lo leggerete domani sui giornali. Ve l’ho voluto anticipare. Io sono serena perché prevedevo questa fine: è il finale di una persecuzione che non raggiungendo il suo scopo, cala scompostamente la mannaia. Ma, come già scritto una volta, “io non muoio neanche se mi ammazzano”.
Nel post, a tratti criptico per coloro che non conoscono la macchina amministrativa comunale, non si fa nessun riferimento al provvedimento che ha portato alla sua sospensione per 6 mesi senza percepire lo stipendio e che dovrebbe essere giunto dall’UPD, Ufficio provvedimenti disciplinari che riguarda i dirigenti, presieduto dal segretario comunale, Stefania Giua.
Chi conosce personalmente la dirigente del comune di Olbia sa bene che non si tratta di un evento tombale della sua vita professionale. La Palermo difficilmente accetterà, senza combattere, l’incarico di “mezzo dirigente” che in altre parole significa continuare ad essere dirigente ma senza staff.
La storia professionale dell’ing. Gabriella Palermo, come si sa, è stata segnata da un clamoroso licenziamento avvenuto nel 2002 all’indomani dell’insediamento della giunta di centro destra guidata da Settimo Nizzi. La dirigente fu reintegrata nove anni dopo in seguito al pronunciamento definitivo del giudice. Nel 2003 perse in primo grado e l’anno dopo il Comune rifiutò la conciliazione. Nel 2007 la Palermo fece causa contro l’Amministrazione e quatto anni dopo, vinse. Era il mese di ottobre del 2011.
Al suo ritorno in Comune, Settimo Nizzi, considerato il suo acerrimo nemico e mandante del suo licenziamento, non c’era più. Era stato sostituito da Gianni Giovannelli che, dopo un primo mandato in continuità con il centro destra, capeggiò un raggruppamento di centro sinistra e civico, e vinse le elezioni nel maggio del 2011.
I tempi del pronunciamento del Giudice del Lavoro coincisero con il secondo mandato di Giovannelli. Fu allora, infatti, che la Palermo fu reintegrata dal Giudice che dichiarò nullo il licenziamento e obbligò il comune di Olbia al pagamento di tutti gli stipendi arretrati, poco meno di un milione di euro.
Ora la dirigente si ritrova nuovamente in guerra, perché certamente non accetterà supinamente questo pesante nuovo provvedimento disciplinare. Gabriella Palermo, infatti, si sente vittima di una nuova macchinazione, e, ovviamente, lo scrive:
“Con molta serenità – si legge ancora su Facebook – ho imparato a convivere con la persecuzione infinita e devastante del mobbing. Sapete tutti quale è lo scopo: fare in modo che uno si licenzi, scappi. Io sono forte, non l’ho fatto, ho resistito. E allora non hanno resistito loro: mi hanno scacciato”. La nuova battaglia è appena cominciata.