
Forza Italia si riunisce in pizzeria “L’Eucapiptus” e, udite udite, Nizzi VII partecipa (e già questa è una notizia) e sfodera un coraggio da Braveheart chiedendo ai suoi sudditi un giuramento particolare: “Nessuno abbandonerà il partito a prescindere dal candidato sindaco”. Pare che abbiano giurato tutti incrociando le dita dei piedi. Impavidi! Sembra che una nuova riunione ci sarà stasera dalle parti di via Campidano. Dall’altra parte, sempre in tema di giurin giurello, Sattantonio invita nel suo cantone svizzero l’amico bucolico Giardino Degortes.
il 4 volte sindaco non ha bisogno di chiederli la promessa Bibbia alla mano di stare uniti in una colazione, poiché la cosa è già scontata, ma gli chiede di fare da giurato nel festival del maestro Vince Tempera. D’altronde tutti sanno che Giardino è esperto in musica quanto Soru lo è negli scioglilingua! Degortes vorrebbe stare da un’altra parte tra cicoria, peperoni e galline ma accetta e fa il suo dovere.
A proposito di Soru. Non sembra affatto scontato che il logo del PD sia legato a Corda, segretaria cittadina riferimento di Jampier che la scorsa settimana, dopo l’articolo sul mago Merlini ci ha inviato un “dolcissimo” sms di stima. Il nodo ora appare più lasco in quanto pare che mr. Tiscali sia orientato a cercare una figura di garanzia a cui affidare il vessillo che, a dire il vero, in città non sembra goda di grandi proseliti. Nella amministrative, però, contano più gli uomini che i marchi e avere dalla propria parte l’apparato di Governo nazionale fa sempre comodo.
Certo che prima o poi i militanti del PD2, da anni succubi dello strapotere democristiano, si scocceranno di vedersi passare davanti sempre e solo candidature a sindaco uscite dal cilindro di Jampier, esterne al partito. C’è da chiedersi se i portatori d’acqua, quelli che fanno davvero il partito, che si riuniscono, che lavorano sulle nuove leve e anche in Consiglio, per quanto facciano chiasso finiscono sempre per votare le proposte di Carcarlo dell’odiato PD1, saranno sempre in fila sull’attenti al grido di “obbedisco”.