
Ho appena trascorso, come quasi tutti gli anni, tre settimane nella bellissima Sardegna in località Murta Maria. Tutto splendido, sole, mare e persone ma vorrei sottolineare un aspetto che mi ha colpito molto. Mi riferisco all’annoso problema che si ripropone e si evidenzia ogni estate in materia di legalità.
Voglio premettere che a mio parere quasi tutte le spiagge che ho avuto la possibilità di frequentare non rispettano le basilari norme di sicurezza e di igiene.
Questo è dovuto anche al fatto che in estate, soprattutto ad agosto, questa meravigliosa isola viene invasa da decine di migliaia di turisti e spiace però constatare che le autorità locali, di anno in anno, non migliorano la situazione.
Ad esempio a Porto Istana, luogo splendido e molto affollato, l’ingresso principale alla spiaggia è praticamente occluso da decine di venditori ambulanti con veri e propri negozi mobili che vendono indisturbati e senza alcun controllo.
Non è presente un servizio igienico nonostante ci sia una parte di spiaggia che fornisce servizio di noleggio lettini e ombrelloni e un bar. Il bagno chimico più vicino è situato nel parcheggio ed è a disposizione solo dei pochi fortunati che riescono a parcheggiare a pagamento.
Infatti i parcheggi a pagamento sono veramente pochi rispetto alla quantità di persone che frequentano il luogo. Personalmente sono stato multato per aver parcheggiato lungo la strada e non contesto il fatto, infatti ero in divieto (come tante altre auto che però non avevano la multa) ma contesto che la polizia municipale si limiti a fare multe ai turisti (che al 90% pagheranno ) ma non si preoccupino di verificare a 20 metri di distanza il mercato clandestino giornalmente in corso anche a discapito dei locali che pagano concessioni balneari e di tutti i commercianti in regola.
Mi auguro che la raccolta dei soldi delle multe ai soliti turisti venga utilizzata oltre che per fornire servizi basilari alla maggior risorsa dell’isola (il mare e le spiagge) anche per sistemare i marciapiedi quasi inesistenti causa anche di cadute a diverse persone.
Questa mia lettera vuol essere una testimonianza costruttiva per cercare di sensibilizzare le autorità locali a non lasciare che questi luoghi vengano ricordati per gli aspetti negativi che presentano ricordando che il turismo di massa non gestito distrugge e deturpa le bellezze del luogo.
A. Carvelli