• Home
  • Tutte
  • ►Elezioni Olbia 2021
  • ►Vision
  • ►Rally Italia Sardegna 2021
  • ►Cuochi di casa
  • ✝︎ Necrologi
  • Contatti
  • Area Membri
    • Esci
  • Log InRegistrati

Olbianova

Primo giornale online di Olbia

Mitigazione del rischio idraulico: Sechi: “Canali e gallerie meglio delle casse di laminazione”

14 Febbraio 2015 ore 16:05 di Mauro Orrù   



Sul dibattito in corso a Olbia sui due progetti di mitigazione del rischio idraulico: Canali scolmatori vs Casse di laminazione, pubblichiamo l’intervento di Nicola Sechi, professore di ecologia urbana dell’Università di Sassari.

“La recente approvazione da parte del consiglio comunale di Olbia della variante al Piano di Assetto Idrogeologico mi porta a fare alcune considerazioni. Capisco le ragioni di urgenza che hanno portato l’amministrazione ad elaborare ed approvare il piano. Ma questo non è un piano qualsiasi. Esso ha profonda implicazione sulla vita e sulla salute fisica, economica e psicologica delle persone. Persone escluse dal processo pianificatorio senza sentire le loro paure, necessità e idee, anche di progetto. Ci sono cittadini, profondi conoscitori dei luoghi e del territorio, che talvolta possono dare elementi determinanti per elaborare ulteriori e valide alternative.

L’urgenza ha quindi portato a bypassare le più elementari basi della pianificazione partecipata e, direi, anche ecosistemica. Abbiamo quindi un piano tecnocratico, disgiunto dall’anima della città, e con, a mio parere, elementi critici. Ne evidenzio uno riguardo alle alternative: ne sono state formulate quattro e poi se n’è scelta una con la sola giustificazione economica, anteponendo le cose alle persone, tutta da verificare nella dimensione globale dei costi, presenti e futuri, nel contesto urbano ed ecosistemico.

In questa alternativa vedo addirittura un approccio punitivo in quanto la grande maggioranza dei cittadini onesti e ottemperanti le leggi, interessati dal piano, si ritrovano con edifici in H4, con tutte le implicazioni negative del caso e senza risoluzione dei pericoli. Cittadini quindi trattati come responsabili del disastro in luogo dei veri responsabili.

C’è da considerare che Olbia, come città, nel contesto climatico attuale e peggio ancora in quello che si sta delineando per il futuro, si trova proprio in un luogo critico. Posso ipotizzare che, nella peggiore delle ipotesi, che non è semplicemente (pura illusione) quella del tempo di ritorno dei 200 anni, anche con gli interventi pianificati, finisca sotto acqua una parte rilevante della città. Posso pure ipotizzare, nella mia inclinazione al pessimismo, che alcune delle azioni proposte possano risolversi in boomerang che possano aggravare i danni e crearne degli altri.

Quindi, piuttosto che argini e dighe, psicologicamente negative per i numerosi abitanti che abitano a ridosso di torrenti, canali e future casse di laminazione, che si possono sempre rompere (vedasi l’ultimo esempio di Carrara e la lunga sequenza di casi), avrei scelto, e scommetto altrettanto avrebbe fatto la grande maggioranza del pubblico se consultato, la diversione dell’acqua alluvionale all’esterno della città mediante canali e gallerie, come avviene in molte altre città di tutto il mondo.

Questa alternativa ha una ragione anche per un altro aspetto sempre eluso: lo stato ambientale del golfo. L’occasione per evitare che in esso entrino masse idriche, soprattutto di piena ed alluvionali, che vi immettono gran parte dei carichi solidi e inquinanti che tendono ad interrarlo e ridurne la sua qualità. Ne deriverebbe il ripristino ecologico-ambientale e relativa fruizione naturalistica, turistica, ricreativa e utilizzazione produttiva oltre che persino il possibile ritorno della balneazione.

Il golfo è parte integrante della città e non corpo estraneo, discarica gratuita, buono solo quando si deve parlare di interessi economici, traffici, ormeggi. Si è persa l’occasione per un intervento complessivo, ecosistemico e definitivo in un quadro di sostenibilità urbana ed ambientale, terrestre e marina, oltre che di pacificazione sociale. Auspico una riconsiderazione”.

Nicola Sechi, professore di ecologia urbana dell’Università di Sassari.

ARTICOLI PIÙ LETTI

Finiscono le dosi di AstraZeneca, sospesa la vaccinazione. Prosegue senza intoppi per patologici e fragili
Finiscono le dosi di AstraZeneca, sospesa la vaccinazione. Prosegue senza intoppi per patologici e fragili
21 Aprile 2021
Dopo una giornata di furti arresta ladra “professionista”
Dopo una giornata di furti arresta ladra “professionista”
21 Aprile 2021
A Olbia i positivi sono 600. Ora il virus spaventa davvero
A Olbia i positivi sono 600. Ora il virus spaventa davvero
20 Aprile 2021
Il manifesto di Liberi. Soru: “La cosa mi diverte”
Il manifesto di Liberi. Soru: “La cosa mi diverte”
20 Aprile 2021
Attese meno scomode per i vaccini. L’Ats monta i gazebo all’hub e riduce le code
Attese meno scomode per i vaccini. L’Ats monta i gazebo all’hub e riduce le code
19 Aprile 2021

⬇︎ Cerca articoli per parole

CERCA ARTICOLI PER DATA

Aprile: 2021
LMMGVSD
 1234
567891011
12131415161718
19202122232425
2627282930 
« Mar    

Seguici anche su Facebook

Facebook Pagelike Widget

Questo sito utilizza i cookies per migliorare la tua navigazione. 

Olbianova è un giornale online che produce informazione quotidiana, con sede a Olbia. Iscrizione al Registro Stampa del Tribunale di Tempio Pausania n. 2/2014 Emessa il 22.12.2014 - Depositata il 18.12.2014 V.G. 966/14. Direttore responsabile Mauro Orrù. 

Registro imprese numero repertorio economico amministrativo: SS - 210232 • Iscritto al Registro degli Operatori della Comunicazione n° 36249

Le immagini contenute in questo sito sono di proprietà di Olbianova. Vietata la duplicazione e la riproduzione anche in parte delle foto, dei video e dei testi. Le immagini raccolte in internet sono pubblicate al solo scopo simbolico. Nel caso si violasse il diritto d'autore i proprietari sono invitati a segnalarne l'utilizzo per consentirne l'immediata rimozione.
Policy Privacy

IL TESTO UNICO DEL GIORNALISTA

OLBIANOVA • By Artefix