
Io, Facchini Alessandro, che sono già intervenuto sul rischio idrogeologico, da giorni, mi domando: “Ma i cittadini olbiesi che hanno subito l’alluvione ed alcuni hanno perso anche un loro caro, dove sono finiti? Hanno fatto tanto chiasso con magliette ed assemblee per ottenere i risarcimenti ed ora, che sta per passare sulle loro teste e sulle loro abitazioni, che intanto hanno subito una svalutazione non indifferente, il progetto del duo Mancini-Tilocca delle “Vasche di laminazione” con conseguente allargamento dei canali dentro la città, tacciono, beati loro!!!”
Forse pensano “Passata la festa….gabbatu lu santu” e quindi tutto dimenticato, ma purtroppo non è così. Dopo avere ascoltato le interviste del 25/03 e dell’8/04 c.a., concesse dal Presidente della Commissione urbanistica al giornalista Mauro Orrù, io, che ho subito l’alluvione e, come dice il presidente, ho “problemi di tipo psicologico che ci vuol tempo a smaltirli” (mentre lui, beato, evidentemente li ho già superati!!), sentendogli spiegare che “le vasche di laminazone” servono per rallentare la velocità dell’acqua e farla defluire pian piano, mi son chiesto “Ma allora perchè, se si può regolare il flusso dell’acqua, si debbono allargare i canali di 4/5 volte? E perchè invece con “i canali scolmatori” i canali, in città, rimangono delle stesse dimensioni senza intaccare il tessuto urbano circostante? “. Successivamente dice testualmente ” Se non ci fossero stati i ponti il 18 novembre non sarebbe successo niente”. Mi scusi, Spano, se così fosse, perchè far spendere al Comune tanti soldi, eliminiamo i ponti o facciamoli più alti e tutti saremo felici e contenti e non ci sarebbero polemiche sull’allargamento dei canali, non le pare un’ottima soluzione?
Ancora dice che è una menzogna l’abbattimento delle case ad Isticadeddu, in questo facendo eco al prof. Mancini, e continua “lì c’è il ruscello, la strada e le case e se lei allarga il ruscello l’acqua va a finire sotto le case e se abitassi li, non dormire tranquillo, e quindi si è pensato allo scolmatorino. In questo modo, Spano, non dorme tranquillo il proprietario del deposito di materiali edili che sarebbe costretto a chiudere e licenziare il personale e le assicuro che non è assolutamente disposto ad assecondare i vostri desiderata.
Se a Isticadeddu l’ordine era ruscello, strada ,case, in zona Baratta l’ordine è ruscello, case, strade. E qui come la mettiamo? Inoltre, in entrambi i casi, devono essere lasciate le fasce di rispetto; sarà forse menzogna, ma, senz’altro per lasciare la fascia di rispetto ci”metta qualcosa di suo” nel progetto come ha fatto per isticadeddu”, altrimenti la situazione è di assoluta illegalità!!.
Signor Sindaco, ho un dubbio amletico:”E’ possibile che su 17 consiglieri della maggioranza, che hanno alzato la mano per approvare il progetto Mancini, soltanto il consigliere Spano abbia il dono della parola? Gli altri hanno forse mandato il loro cervello all’ammasso? “. Ad esempio, vorrei sentire cosa ne pensa l’assessore all’ambiente sullo scempio che si farebbe del già bistrattato territorio alluvionato con l’allargamento dei canali e che mi spieghi perchè vengono allargati di 4/5 volte le dimensioni attuali quando già le vasche servirebbero a regolare il flusso e la velocità dell’acqua. Visto il suo silenzio in merito, mi chiedo se compito del suo assessorato è quello di tutelare l’habitat della Berta minore. Guardi, assessore , che se guarda attentamente i cittadini, che hanno subito l’alluvione, sono anch’essi dei “bipedi” e come tali hanno diritto ad essere protetti!
Concludo parafrasando un aforisma andreottiano “A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”.