
Ad oltre 2 anni dalla consegna del 1° ATR (Treno superveloce), quando si riteneva che, consegnati al committente, quei treni potessero entrare in esercizio, si viene a sapere che la rete ferroviaria sarda non è adeguata e che… i macchinisti debbono ancora fare i corsi di aggiornamento!
Già altre volte sono successe cose analoghe: ad esempio, quando si scoprirono 6 locomotori elettrici abbandonati, a marcire, in un capannone a Macomer, che avrebbero dovuto percorrere a forte velocità la tratta Cagliari-Oristano, quella per la quale è in corso un quasi superfluo raddoppio.
Mi chiedo: chi paga i danni per aver sprecato oltre 2 anni, 60-80 Milioni di Euro per l’acquisto dei nuovi treni veloci, senza dar frutti? E’ strano che in questa nostra Italia, l’impresa costruttrice dei treni, in caso di ritardo, sarebbe stata chiamata a pagare una lauta penalità, mentre lo Stato non chiede niente per lo spreco di tante risorse (grossi investimenti infruttiferi e disservizi che durano da anni). Perché non si è provveduto prima ad adeguare le linee e a preparare i macchinisti?
Ma non preoccupiamoci, siamo in Italia e ci si può permettere anche di “sprecare” 13 Milioni di Euro regalandoli ad RFI per arretrare la stazione di Olbia di 300 metri, lasciando i passaggi a livello e la ferrovia per Golfo Aranci dove sono, non risolvendo quindi il problema! A mio parere anche questa non è solo mancata programmazione, ma spreco di risorse!
Antonio Aini, Olbia