
In risposta al desiderio di mia zia, Rita Simula, divulgo ciò che sono state le sue percezioni in merito al suo ricovero, effettuato in regime di emergenza, nell’Unità di Terapia Intensiva cardiologica presso l’ospedale di Olbia. In quella circostanza ci si aspetta un percorso assistenziale di monitoraggio e cura mirato alla stabilizzazione del quadro acuto secondo un protocollo multidisciplinare. Questo è avvenuto e con risultati positivi.
L’assistenza ricevuta, tuttavia, è stata inattesa con una totale presa in carico del paziente, sempre bisognoso di una parola, di un sorriso, di una frase rassicurante e protettiva, di quell’atteggiamento empatico, insomma, che insieme alla somministrazione del farmaco, guarisce il corpo e l’anima.
In molti ospedali si va praticando quella che si definisce “la terapia centrata sul paziente”, con l’intento di mettere a disposizione del paziente quanto utile e funzionale risponda ai suoi bisogni, con un buon servizio sanitario, che promuova effettivamente la salute e il miglioramento della qualità della vita. L’equipe medica e il personale che ha assistito mia zia ha dimostrato la praticabilità di questa terapia, con un approccio professionale carico di grande umanità.
A tutti, i suoi ringraziamenti
M.Chiara Firinaiu