
Se volessi infilarmi un abito di qualche taglia inferiore farei fatica a entrarci dentro a meno che con forza e coraggio riuscissi ad indossarlo strappandolo nei punti di maggiore tensione. Immaginiamo ora che la raccolta differenziata dei rifiuti ad Olbia (così come concepita), sia un abito troppo stretto per questa città, anzi un abito proprio non adatto e pure di cattivo gusto. Il punto è: chi deve essere il sarto e sarà un sarto capace di tagliare e cucire ?
Allo stato attuale non ci sembra si sia affacciato all’orizzonte uno specialista valido: cumuli di rifiuti ci assediano, dalle campagne alla città ed è un crescendo in vicoli, vie e piazze. I cittadini assistono impotenti ad una “napoletanizzazione” delle gestione della monnezza. E l’Amministrazione come reagisce ? Inasprendo le sanzioni, incarognendosi per una scelta imposta ai cittadini che nei fatti appare palesemente non condivisa.
Guai a dimenticare il cassonetto personale fuori dalla porta di ingresso più del tempo stabilito dal “regolamento”, multa assicurata e ancora peggio se te lo rubano o lo perdi perché devi sottoporti ad una via crucis fatta di moduli da riempire, domandine e denunce alle forze dell’ordine come se ci trovassimo di fronte allo smarrimento della carta di identità o del passaporto. Un trionfo della burocrazia ispirata al Marchese De Sade insomma che vede noi comuni mortali come cittadini che sbagliano a prescindere…e che devono pagare. Punto.
Toc toc, scusate qualcuno ci ha chiesto prima se la raccolta differenziata così come concepita da qualche genio lassù ci piacesse o meno? Paghiamo noi quindi un minimo di cortesia sarebbe stata opportuna. Sarebbe carino sapere ad esempio quanto sono costate le migliaia di cassonetti distribuiti a tappetto; quale è l’azienda che ha beneficiato di questa fortunata commessa; perché la De Vizia spesso non rispetta il calendario da lei stessa imposto; quanto sono costati i mezzi per la raccolta dei rifiuti che ormai ci assediano in ogni ora della giornata intralciando un traffico ormai al collasso. Solo alcune per non dilungarci troppo.
Siamo onesti: questa benedetta differenziata funziona o no? Non sembrerebbe perché oltre alla città, anche le case al loro interno sono diventate depositi di rifiuti, le nostre amate case da italiani devoti al focolare, che la cera sul pavimento del soggiorno è più importante del chewingum sputato sul marciapiede.
I turisti bussano alle porte, qualche vagonata di milioni ogni anno prende d’assalto la Sardegna e arriva proprio nell’ombelico della regione: Olbia.
L’istituto delle dimissioni in Italia non è previsto, si preferisce sempre quello dei tarallucci e vino, se però io come cittadino dovessi esprimere il mio dissenso invece di restituire la tessera elettorale restituirei il cassonetto. Un bel cumulo in una zona bene in vista della città in modo che il turista straniero di passaggio lo classifichi come la stravaganza di qualche geniale artista italiano. Date retta a me, tornate alle isole ecologiche.
Lettera inviata da Adolfo Sagola