
Caro direttore, mi corre l’obbligo di intervenire riguardo al consiglio comunale del 29 aprile per evidente fatto personale ( motivo di richiesta di intervento utilizzato notoriamente e per regolamento, nelle sedute di consiglio comunale, quando le questioni personali diventano oggetto di discussione) ; di fatto la nota di chiarimento del presidente Mura inviata a Olbianova in data 2 marzo, è in maniera evidente un attacco frontale alla sensibilità del cittadino che ha assistito “ alla trasmissione ” ed è oltraggiosa per l’intelligenza di chi , a posteriori, ha conseguito un’opinione.
Pur non tralasciando la semplicistica lezione di diritto amministrativo espressa in premessa della missiva e lo scombinato implicito riferimento alla L Bassanini sulla separazione delle responsabilità politiche e amministrative ( evitabile tentativo di distrarre il lettore dalla gravità della sua manifestata incompetenza a gestire i lavori dell’aula palesatasi il 29 aprile us), il presidente Mura, non pago, si riferisce al cittadino spettatore ammonendolo per le conseguenti reazioni di contrarietà espresse su diversi canali ed invitandolo (non è uno scherzo) al rispetto dell’istituzione rappresentata dal Consiglio Comunale, in quanto “ grazie alle sue deliberazioni la città ha segnato una poderosa evoluzione, valutata con diverse sfumature , a seconda del punto di vista dell’osservatore ma indiscutibilmente di progresso…” . Le reazioni forti , a volte scomposte, derivano proprio dalla nostra pretesa di rispetto che gli incaricati pro tempore debbono avere nei confronti della sacralità dell’Assise civica , non certo dalle funzioni proprie di un consiglio comunale determinate da Legge.
Non potevo credere ai miei occhi, questo presidente non solo finge spudoratamente che noi non siamo stati testimoni della discussione ma da per assunto che non siamo in diritto di valutare e comprendere gli argomenti discussi all’ordine del giorno, riguardanti l’eventuale rinnovo delle concessioni balneari, in quanto talmente delicati che egli stesso dichiara “…come presidente ho avuto molti dubbi sulla lecità della proposta”, nonostante nulla osta ad un Consiglio di discutere questioni di ogni ordine e grado , incluse quelle morali, senza dover necessariamente deliberare, si tratta appunto di Politica.
Gli argomenti sarebbero stati utilizzati demagogicamente da una parte politica , avrebbero offuscato l’obiettivo da tutti condiviso di mantenere le concessioni agli imprenditori locali, esasperando comprensibilmente gli animi.
Infatti nel mezzo della Machiavellica missiva, rispetto ai consiglieri comunali dichiara: “si tratta semplicemente di uomini e donne che a volte si lasciano coinvolgere in accese discussioni … “, su questa infelice considerazione maldestramente contestualizzata suggerisco una presa d’atto di una frase di Zucchero Fornaciari : “a volte la migliore musica è il silenzio”.
La carica di Presidente del Consiglio non è pura formalità , implica schiena dritta , diligenza, autoanalisi e esempio , quello che Mura non ha certo impartito ai propri colleghi durante la discussione: non un solo richiamo per quelle volgarità, per la mancanza di rispetto sui tempi, per le continue interruzioni ( colgo l’occasione per suggerire l’opzione chiudi microfono), o per l’assenza di regole che sono la base fondante della democrazia, a partire dal rispetto dei tempi.
Consiglierei una attenta rilettura del TUEL ma ancora di più dello statuto comunale che noi cittadini , per puro senso civico, tendiamo a rileggere molto spesso; infine suggerisco ai consiglieri comunali tutti, seppur dietro uno schermo, di presentarsi alla città in maniera decorosa e composta, perché non solo la sostanza ma anche la forma merita rispetto. La domanda che è bene porsi quando si fa politica è sempre la stessa:
A fine mandato come vorremmo essere ricordati? Perché cinque anni volano.