
I Ris dei Carabinieri di Cagliari hanno concluso in tempo record gli esami sul DNA effettuati su un campione prelevato dal cadavere rinvenuto domenica scorsa nelle acque della Costa Smeralda. Il risultato, come era ampiamente prevedibile, conferma che si trattava di Fabrizio Rocca, il giovane informatico 23enne scomparso la sera del 14 maggio da Porto Rotondo.
Secondo quando riferito dal medico legale di Cagliari incaricato dell’esame autoptico, il giovane sarebbe deceduto la sera stessa della sua sparizione e le ferite comparse sulla salma, emersa in superficie probabilmente il giorno stesso in cui è stata avvistata (domenica 10 giugno), sarebbero avvenute dopo la morte.
Con il risultato dell’esame del DNA si chiude senza alcun mistero la tragica vicenda legata alla scomparsa del giovane ragazzone di Bolzano, residente a Milano, giunto in Sardegna da solo al primo incarico professionale della sua brevissima vita.