
Chi l’avrebbe mai immaginato. E invece è successo: appena una settimana fa Martina Emili, studentessa 19enne del Liceo Gramsci di Olbia, è passata dal tenere i suoi pensieri stipati nel cassetto al vedersi premiata a Roma nientemeno che dal direttore del quotidiano La Repubblica, Mario Calabresi.
Si tratta del progetto [email protected], che il quotidiano porta avanti da qualche anno, chiamando a raccolta tutte le scuole d’Italia. In questo caso bisogna riavvolgere il nastro di un anno, quando Martina (nella foto in alto la prima ragazza da destra) è stata convinta dai suoi professori a partecipare ad un’iniziativa dal titolo “Quel che davi per scontato”, nata dalla collaborazione tra [email protected], appunto, e Fondazione Intercultura, “In particolare il prof. Pasquale Busio mi ha proposto di scrivere e partecipare, prima di allora non avevo mai pubblicato qualcosa di mio”.
E così Martina ha presentato un breve racconto dal titolo “Siamo chi incontriamo”, un personale punto di vista su uno dei temi più attuali, il contatto tra culture diverse: “Mi è venuto in mente un episodio nel quale un ragazzo pakistano, attraverso un piccolo gesto, mi ha aiutata. Eliminando così ogni tipo di pregiudizio che avevo prima – racconta emozionata -. Era solo un tentativo, invece è arrivata la chiamata inaspettata”: sì, la vittoria è tutta sua. Dopodiché, nel maggio 2017, Martina è volata a godersi il suo premio, che consisteva in un soggiorno scolastico di una settimana in Finlandia. “Dove ho avuto modo di notare molte differenze, il metodo di studio è molto più semplice del nostro ad esempio, ma permette a tutti di arrivare allo stesso livello. Sono riuscita a capire economia in finlandese!”.
Si torna ai giorni nostri; una settimana fa Martina, accompagnata dalla docente Antonella Bestazzoni, ha partecipato alla premiazione ufficiale nella capitale, all’interno della sede de La Repubblica. Lei, l’unica sarda tra i sei studenti premiati da tutta Italia (tre dagli istituti superiori e tre dalle medie). “Ci hanno fatto fare un giro in vari spazi del giornale, anche nelle postazioni di Radio Deejay e Radio Capital – spiega -, è stato molto interessante vedere come funzionano certe cose. Il direttore Calabresi lo immaginavo forse più serio e severo, invece si sa approcciare molto bene ai giovani”. Un giro nel mondo dei grandi, insomma. “In quel momento pensavo a come sia partita dalla paura di far leggere le mie cose al ritrovarmi lì>>.
Dopo il primo racconto, Martina ha partecipato anche con altri elaborati tra cui un pensiero sul mondo degli animali e uno sulla sua esperienza finlandese, oltre ad una didascalia e una foto. “Progetti come questi li consiglierei perché danno visibilità ai tanti che scrivono, nel mio caso è stato proprio un incentivo – il futuro? -, chissà, riuscire ad arrivare proprio in una redazione o pubblicare quel che scrivo”.