
Un lunghissimo applauso di quelli che difficilmente gli studenti potranno dimenticare ha chiuso la rappresentazione “Deportati sardi al tempo della Shoah” messa in scena dagli studenti dell’Istituto Panedda nel teatro della casa circondariale di Nuchis. Un evento che ha regalato emozioni forti non solo agli ospiti e al personale del carcere ma anche al folto gruppo di attori, tecnici e musicisti che hanno realizzato il lavoro già presentato a Padru e Olbia in occasione della Giornata della Memoria.
Gli studenti hanno impersonato sul palco le anime dei deportati sardi, i marescialli Gavino Gavini e Mario Ardu, il magistrato Cosimo Orrù, l’ebrea Zaira Coen moglie di un sassarese, il reduce Luigi Rizzi e il fascista Vittorio Tredici che ha nascosto e salvato famiglie di ebrei.
“l’Istituto Panedda di Olbia da anni cura la Giornata della Memoria organizzando piccoli Recital che raccontano le atrocità dei campi di sterminio – dicono i docenti Giovanni Carboni e Raffaella Stelletti che hanno realizzato il progetto -. Quest’anno però sono stati creati gruppi di lavoro al fine di realizzare una rappresentazione teatrale più complessa e curata”.
Il lavoro teatrale è nato dal un’iniziativa della professoressa Francesca Trivellin che ha chiesto al dipartimento di lettere dell’Istituto Panedda di Olbia di coinvolgere gli alunni in un’indagine che andasse a ricercare quanti sardi sono stati deportati nei campi di concentramento durante il periodo nazifascista, cioè da quando, nel 1938 furono approvate e introdotte anche in Italia le leggi antirazziali.
Attraverso la docente, figlia di Ennio Trivellin, uno degli ultimi deportati sopravvissuti ai campi di sterminio, “abbiamo ricevuto dall’Associazione Nazionale Ex Deportati “Aned”, materiale letterario che abbiamo elaborato e trascritto per la drammatizzazione”
Oltre alle scene recitate, un altro gruppo di ragazzi ha curato la scenografia, il suono, le luci e persino la coreografia. “Nello spettacolo, infatti, sono stati inseriti anche due balletti di danza classica e moderna. La colonna sonora – raccontano gli autori del progetto – è stata curata dagli stessi alunni che dal vivo hanno suonato il pianoforte e la tromba coordinati dal professore chitarrista Luca Venusti.”
“In ultimo vorremmo ringraziare per la calorosa accoglienza e partecipazione la direttrice della casa circondariale di Nuchis, Caterina Sergio, la direttrice della polizia penitenziaria Maria Elena Mariotti e la responsabile area educativa Maria Anna Madeddu”.