
Si presenta raggiante Christian Solinas alla sua prima conferenza da governatore. Ricalca le parole di Salvini e ringrazia i sardi “per la fiducia che hanno accordato a me, alla coalizione e al progetto di governo”. Solinas Salta subito i convenevoli e detta quelle che saranno le linee guida del nuovo governo regionale.
“Il mio primo pensiero va alla gente comune – ha esordito ai microfoni in diretta su Videolina -, ai sardi che quotidianamente gioiscono, soffrono, si misurano con il bisogno di tirare avanti famiglia e lavoro”. Tra i vari punti in elenco si sofferma sulla Sanità. “Da domani dovremo cominciare a lavorare e a dare risposte su tanti temi. Confermo che partiremo dalla riforma della Sanità; abbiamo detto, e lo faremo davvero, che verrà ritirata la legge ospedaliera, e contestualmente porteremo avanti la trattativa con lo Stato sulle norme che hanno ridimensionato ospedali minori, reparti e dipartimenti. L’Ats non va bene”.
Durante la conferenza Solinas continua il lungo elenco: riforma degli enti locali, accise, debiti dello stato, continuità territoriale, la vertenza dei pastori, il lavoro e il patrimonio archeologico. Solinas ha parlato di Legge urbanistica, di riqualificazione energetica, sviluppo turistico con una revisione della zona F e delle vecchie strutture alberghiere esistenti.
“Punteremo sui nostri beni culturali con la valorizzazione del patrimonio archeologico mettendo a sistema cultura e turismo. Barumini ne è un esempio. Ci sono tante realtà inespresse nell’interno della Sardegna che dobbiamo sfruttare con una continuità territoriale verso i flussi turistici di tutto il mondo”.
Il nuovo presidente ha parlato del rilancio della Sardegna anche attraverso il porto canale di Cagliari che andrà ad intercettare i grandi traffici commerciali diretti in Europa con lo sdoganamento dei punti franchi in tutta l’Isola per “troppo tempo rimasti lettera morta”.
“Tulle le nostre azioni sono volte a restituire ai sardi la felicità di abitare nella nostra Isola senza dover emigrare come sta succedendo da troppo tempo. Questa coalizione ha intercettato il voto dal piccolo paese alla città. La Sardegna – ha detto Solinas – o si salva tutta o non si salva nessuno”.
In chiusura Solinas si è levato un sassolino sulla polemica del candidato ‘senza volto’: “Abbiamo ottenuto un vantaggio incontrovertibile, mi riferisco a tutti i ‘sacerdoti’ del testa a testa, che hanno rappresentato una competizione che non c’era, a quelli che parlavano di un candidato assente, in realtà ero assente dai salotti perché in giro nelle case e nelle piazze e i sardi lo hanno riconosciuto e premiato”.
Da punto di vista strettamente politico Solinas ha detto che “il PSd’Az ha più che raddoppiato i propri voti. Un dato che smentisce tutti nei fatti. Melis è un patrimonio del nostro partito. Si è cercato di far rivoltare invano nella tomba i padri nobili del sardismo”.
Christian Solinas ha rivolto in chiusura un pensiero a Paolo Palumbo il più giovane sardo affetto da SLA. “La Regione deve pensare ai tanti Paolo che vivono ai confini della società dei quali nessuno si è occupato in questi anni”.