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Il dramma di via Isonzo. Indagato il figlio di Antonina Sanna. Il sostegno della famiglia.

19 Novembre 2018 ore 20:42 di Mauro Orrù   



Il risultato dell’autopsia sul corpo di Antonina Sanna, la donna morta mesi fa e lasciata sul letto della sua camera nella casa di via Isonzo, si conoscerà probabilmente domani. Oggi, il figlio ricoverato per 48 ore in ragione di un TSO in un reparto di Psichiatria è indagato dalla Procura di Tempio per occultamento di cadavere e abbandono di persona inabile.

Il 42enne, stimato e benvoluto da molti amici in città per le sue doti di musicista, per il suo positivo comportamento e la professionalità con cui ha sempre lavorato, tenterà di rimettere in ordine i pezzi della sua vita vissuti, specie negli ultimi mesi, come dentro un incubo.  Uscire da quella terribile situazione in cui si era fatto risucchiare per estrema debolezza pur sapendo di condividere la sua abitazione con la madre morta da tempo, deve essere stata un esperienza devastante.

Forse per questo motivo quando gli agenti della Polizia Locale e della Polizia di Stato ieri mattina lo hanno messo davanti alla cruda realtà ha detto loro: “Mamma è morta, portatemi via” e ha finito per abbracciare il Vigile che lo aveva preso preso in carico. Una liberazione.

L’uomo deve aver visto la sua famiglia giorno dopo giorno sprofondare nel baratro. Dopo la scomparsa del padre morto a soli 48 anni per un’epatite, la sua vita a 18 anni era già segnata. Lentamente, quanto inesorabilmente, quel ragazzo ha cominciato a entrare nel vortice delle tante malattie della mamma fino a diventarne succube al punto da eseguire le sue disposizioni senza discutere. Antonina, trasformata dopo la prematura morte del marito (è arrivata a superare i 150 kg) non voleva vedere nessuno e nessuno doveva entrare in casa. I  suoi ordini erano perentori e senza deroghe. Né per le sorelle né per i cognati.

Ora il giovane, che debba rispondere o meno di eventuali reati a suo carico, dovrà comunque cominciare un cammino di recupero. In questo senso potrà contare sulla famiglia che si sta già muovendo per tutelare la sua privacy e per garantirgli tutto il sostegno di cui ha bisogno. I parenti della madre e quelli da parte del padre, che in tante occasioni hanno tentato invano di entrare in quella casa, si sono detti pronti ad aiutarlo. Attendono solo un suo segnale.

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