
La Procura del Tribunale di Tempio ha formalizzato le accuse ai vertici del Cipnes per la nota vicenda dei rifiuti provenienti da due impianti del Casertano e della provincia di Napoli nella discarica di Spiritu Santu. Al presidente dell’ente di Cala Saccaia, Mario Gattu e al dirigente responsabile della discarica, Gianni Maurelli, viene contestata una serie di violazioni avvenuta nel settembre del 2018. Ma dal capo d’imputazione sono scomparse le accuse più gravi legate al conferimento di fanghi con percentuali pericolose e fuori norma.
Ora i legali di parte del Cipnes, Alberto Sechi, Roberto Onida e Marzio Altana, si preparano al contrattacco. In una nota, il responsabile dell’impianto di Spirtu Santu, Gianni Maurelli, parla di errori macroscopici in fase di accertamento.
E affonda: “Ciò che oggi risulta certo è che quanto asserito nel comunicato stampa del NOE circa il trasporto illecito di rifiuti risulta essere radicalmente non veritiero al limite della calunnia, fatto di assoluta gravità che sarà opportunatamente segnalato e valutato nelle competenti sedi giudiziali”.
Come si ricorderà, lo scalpore mediatico fu imponente. Da più parti si sollevarono accuse violente, anche con attacchi sistematici sul web, non solo verso il Cipnes ma anche nei confronti del sindaco di Olbia, Settimo Nizzi.
Oggi, il responsabile della discarica, indicato come colui che fece entrare in città “rifiuti speciali pericolosi” comincia a togliersi il primo “sassolino” – come sostiene nel documento – “si trattava di semplici rifiuti non pericolosi. Ciò ha portato a far decadere in toto la principale accusa originariamente mossa al sottoscritto – sottolinea Maurelli – ossia la gestione ed il traffico illecito di rifiuti pericolosi”.