
Di sicuro, dopo stasera, qualcuno in più conosce la vita e la storia di Etty Hillesum. Merito della mostra a lei dedicata e organizzata da Prospettiva Donna, dall’Associazione Italo Tedesca e dall’associazione Dioniso. E proprio oggi 27 gennaio, in occasione della giornata della memoria, è andato in scena il convegno di apertura per la mostra, dal titolo “Etty Hillesum – maestra di vita”, che rimarrà aperta al Museo Archeologico sino all’8 marzo, altra importante data.
In una sala convegni stracolma come poche altre volte, a partire dalle 18:00 i riflettori si sono accesi per il recital “Etty una rosa nel campo” proposto dall’Acit Olbia; momenti musicali ma soprattutto letture di alcuni estratti dal diario della scrittrice olandese, che perse la vita nel campo di concentramento di Auschwitz e tra i simboli della Shoah.
“Un emblema della non violenza” l’ha descritta Patrizia Desole, presidente di Prospettiva Donna. Senza dubbio l’evento proposto ha avuto il merito di riscoprire un’importante icona dell’Olocausto, andando oltre il ricordo della giovane Anna Frank.
Parole importanti anche quelle di Aart Heering, portavoce dell’ambasciata olandese. “Dopo alcuni episodi negativi, e addirittura sentendo ora in tempo di elezioni parlare di difesa della razza, diventa importante ricordare, e in giorni come questi sono contento di essere in Italia, un Paese che dimostra sempre di ricordare la shoah”.
Dopo alcuni interventi è stato poi il curatore stesso della mostra Piergiorgio Carizzoni a concludere il convegno, mostra che fa parte del progetto SaS (Sardegna a scuola) volto a sensibilizzare diverse scuole nel territorio. “Inaugurata nel 2014 per il centenario dalla nascita di Etty – ha spiegato -, dopo Milano e Venezia, ora siamo arrivati a Olbia”. Sia chiaro: non si tratta di un’esposizione fotografica d’autore, ma “ci sarà da leggere e meditare, dedicarci del tempo. Etty è poco conosciuta, ma ci insegna in maniera forte e lucida ad affrontare il dolore, il male, la morte”.
I tanti accorsi al Museo si sono poi riversati al piano inferiore e, dopo il doveroso taglio del nastro da parte di Patrizia Desole assieme all’Assessore alla Cultura Sabrina Serra e lo stesso Aart Heering, la mostra è stata ufficialmente aperta al pubblico. Tante istantanee di vita, affiancate da stralci dalle sue lettere e alcune testimonianze.