
“Creare una nuova attrazione a Golfo Aranci, in quanto non erano più disponibili locali commerciali per nuove imprese ed era fondamentale creare una passeggiata con area shopping a ridosso della marina che completasse l’offerta turistica della città – Parole del sindaco di Golfo Aranci, Mario Mulas, a proposito della recente apertura della Dolce Vita -. Un progetto che fin dal primo momento ha destato scalpore e fortemente criticato dalle opposizioni, ma che consente l’occupazione di oltre dieci persone ed eventi a carico del concessionario”.
Non solo continua Mulas: “L’impresa che doveva realizzare i chioschi avrebbe dovuto essere la stessa che li avrebbe presi in gestione: con un costo di realizzazione dei chioschi di circa 700.000 Euro a favore dell’impresa ed un costo di concessione in favore del Comune di 100.000 Euro all’anno per dieci anni.” Pertanto alla fine dei dieci anni il Comune avrebbe “guadagnato 300.000 Euro oltre ad aver dato occupazione e si sarebbe tenuto le opere realizzate”.
Nella nota inviata in redazione Mulas difende il progetto anche se ammette che “la difficoltà dell’impresa aggiudicatrice fu proprio nella gestione. Negli anni, la subconcessionaria VG Pubblicità Srl (che ha gestito la Dolce Vita dal 2016, sotto la Marano Service Srl aggiudicatrice dell’appalto), ha subito notevoli difficoltà nella gestione. Pertanto abbiamo lavorato, nonostante il periodo già complesso di suo, affinché si superasse il problema trovando nella Vg Pubblicità un grande partner, entusiasta del progetto, che ha garantito il pagamento delle quote arretrate pari ad € 202.000,00 entro il 2020 garantendole da apposita polizza fideiussoria. Fondi che erano congelati nel bilancio Comunale e che ci consentiranno di fare ulteriori investimenti nel turismo già nei prossimi mesi”.
“Per quanto riguarda il canone 2020 – aggiunge l’assessore Luigi Romano – a seguito dell’offerta di tramutare il canone in servizi di promozione su tutti gli impianti pubblicitari di Milano, gli uffici hanno comparato economicamente il servizio, rilevando un valore oggettivo di € 137.860,00 a fronte di un canone da scomputare di € 100.000,00.
Capisco che chi da sempre ha criticato la DolceVita contesti oggi il fatto di aver incassato 202.000,00 € , proponendo al contrario pratiche legali che di fatto avrebbero tenuto chiuso la Dolcevita per chissà quanti anni. Allo stesso modo capisco che per l’opposizione non sia importante garantire una decina di posti di lavoro in un momento di difficoltà economica unico negli ultimi 50 anni.
Inoltre – conclude il documento – è fondamentale l’azione di promozione su Milano, Città alla quale siamo profondamente legati e dalla quale arriva un buon 30% dei nostri ospiti turisti. Ma il vero traguardo è quello di aver trovato un partner che creda nella DolceVita tanto quanto noi e che è pronto già dalla Stagione 2021, a rispettare l’apertura di 8 mesi con l’investimento di eventi e pubblicità nei mesi spalla”.