
Nel pieno della stagione dei funghi tra i numerosi appassionati che invadono i boschi della Gallura , crescono, è il caso di dirlo, “come funghi”, anche i “micologi della domenica”. Sono gli esperti fai da te , così li definiscono Alberto Lentinu e Tony Verre, ispettori del servizio micologico della ASL di Olbia: “Si tratta di semplici appassionati che spesso con troppa superficialità o troppa sicurezza decidono la commestibilità di ciò che raccolgono sottovalutando i rischi a cui vanno incontro mettendo, in alcuni casi, a repentaglio la propria vita”.
In un solo giorno il pronto soccorso di Olbia e Tempio Pausania ha prestato le sue cure ad una coppia di 65enni di Arzachena e ad altre tre persone di Badesi appartenenti allo stesso nucleo familiare. In entrambi i casi, le persone coinvolte hanno avvertito i classici sintomi da intossicazione: vomiti, forti dolori addominali e diarrea. Dopo alcune ore sono stati dimessi e le loro condizioni di salute sono buone.
Omphalotus olearius, è questo il nome del fungo responsabile dell’intossicazione, spesso confuso con il Cantharellus cibarius, comunemente noto come “Gallinaccio”(vedi foto in copertina), la modica quantità ingerita dagli intossicati ha evitato conseguenze più gravi: “In questo caso siamo stati fortunati – concludono gli esperti della ASL rivolgendo un invito a tutti i cittadini – ma invitiamo la popolazione a non correre inutili rischi , siamo a disposizione per un’accurata cernita dei funghi raccolti onde evitare spiacevoli conseguenze”.
L’Ispettorato Micologico garantisce attività di prevenzione,controllo e certificazione di commestibilità dei funghi freschi spontanei destinati all’autoconsumo nei giorni di lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore13.00 presso i locali siti al piano terra nel “vecchio ospedale” San Giovanni di Dio in viale Aldo Moro a Olbia, al piano terra nella ex Caserma Fadda a Tempio Pausania e presso il poliambulatorio di via Riu Barbaro a Badesi.