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Festival di Tavolara: grande successo di pubblico per il film di Riccardo Milani con Paola Cortellesi

20 Luglio 2018 ore 9:26 di Paolo Ardovino   



Ieri la magia del cinema del Festival di Tavolara è sbarcata a Porto San Paolo. Nel pomeriggio la piazzetta Gramsci è diventata un affollato salotto dove Paola Cortellesi e Riccardo Milani hanno fatto da protagonisti, incalzati dalle domande di Piera Detassis e Geppi Cucciari; di sera, invece, la piazza Tavolara è stata presa d’assalto: davvero tantissime le persone che hanno assistito alla proiezione del film “Come un gatto in tangenziale”.

Attorno le 19 i riflettori si sono accesi, come detto, sulla piazzetta Gramsci, con Tavolara sullo sfondo e un pubblico attento fino alla fine. Si parlava proprio del film che vede Riccardo Milani alla regia e Paola Cortellesi attrice protagonista, al fianco di Antonio Albanese. Una pellicola che gioca ma non troppo e che riesce a toccare alcuni temi attuali e legati alle periferie. Uscito nel 2017, il film ha conquistato gran successo di pubblico e critica, testimoniato dai premi e le nomination, tra gli altri, al David di Donatello e Ciak D’Oro.

Paola Cortellesi sotto lo sguardo attento della critica cinematografica Piera Detassis

“Siamo stati molto contenti di vedere come abbia avuto successo su vari tipi di pubblico – ha spiegato Milani -. Per fare un esempio, a Roma è piaciuto molto sia al cinema Eden che al Teatro Adriano”. Poi la Cortellesi ha parlato del suo personaggio, “Una donna di borgata, molto forte e appariscente” e dell’esperienza al fianco di Antonio Albanese, “Con lui ho fatto altri film e mi sono sempre trovata bene, in questo caso mi ha detto subito di sì fidandosi, ancora prima di leggere la sceneggiatura”.

“Lavorare con la Cortellesi è una fortuna per i colleghi” precisava intanto il suo regista (e marito) Riccardo Milani, che ha poi sciolto ogni dubbio sulla scelta di un titolo così stravagante: “Volevamo sintetizzare in qualche modo il concetto di una storia che ha vita breve, a Roma si dice Come un gatto sull’Aurelia, ma nel resto d’Italia il messaggio non sarebbe arrivato in maniera così diretta”. Il prossimo film? “Ci stiamo lavorando, arriverà nella primavera 2019”.

Si parlava di sceneggiatura, stavolta se ne sono occupati loro stessi assieme a Giulia Calenda e Furio Andreotti. “Scrivere in quattro vuol dire lavorare tutti i giorni e almeno per la prima parte insieme – ha spiegato Paola Cortellesi -, poi ci si divide le parti e ognuno fa il suo”. Esaurito ogni discorso cinematografico, affianco agli ospiti sono poi arrivate le attrici e protagoniste di questo festival Jasmine Trinca, Carolina Crescentini e Barbora Bobulova. Al centro “Dissenso comune”, il manifesto firmato da oltre centoquaranta donne del cinema italiano nato dopo i casi di molestie esplosi negli scorsi mesi.

Pubblico numeroso, in prima fila anche il cantante Motta, esibitosi nella serata alla Peschiera di San Teodoro

Ci si sposta in piazza Tavolara, che diventa una vera e propria arena. Dopo l’introduzione mediata ancora da Piera Detassis e Geppi Cucciari (un fenomeno, impossibile non ridere alle sue battute), finalmente la proiezione. Una trama semplice e divertente, forse con un finale un po’ troppo frettoloso. La storia è di quelle impossibili: i figli tredicenni di Giovanni (Antonio Albanese) e Monica (Paola Cortellesi) si fidanzano ma per i due genitori questo idillio non s’ha da fare, e non sembrano avere tutti i torti: Giovanni è a capo di un think tank ed è di casa al Parlamento europeo, è un pensatore (nel lavoro e, troppo, nella vita), si nutre di libri e l’ex moglie intanto coltiva lavanda in Provenza. Poi c’è Monica, il cui marito è in carcere da anni per una lite finita (molto) male, le sorelle sono scippatrici compulsive e vive nel quartiere romano degradato di Bastogi. È chiaro, la storia tra i due giovani avrà vita breve, come… un gatto in tangenziale.

La folla che ha assistito alla proiezione

Quasi una storia alla Pasolini – che viene comunque citato in una battuta iniziale. La lente d’ingrandimento è sull’arretratezza che accompagna le periferie, con accenni a noiosi e soliti luoghi comuni che Monica palesa di continuo, ora nei confronti degli stranieri ora per la figura dei politici, e che Giovanni cerca di far cadere mentre a sua volta impara molto da un contesto così diverso. Eccetto qualche passaggio un po’ troppo retorico, il film scorre con leggerezza e risate, e riesce in pieno nell’intento di sollecitare un minimo di riflessione.

Prosegue la rassegna, oggi 20 luglio nella solita piazzetta Gramsci a Porto San Paolo parteciperanno all’incontro col pubblico i Manetti Bros e i fratelli Gianfranco e Massimiliano Gallo, che poi omaggeranno la canzone napoletana nella serata a Tavolara.

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