
Per una notte Olbia è diventata la capitale del rap. Merito della grande risposta di pubblico, circa ventimila le persone accorse al Molo Brin, e merito di quei tre fenomeni lì che hanno fatto letteralmente impazzire tutti. Avere sullo stesso palco Fabri Fibra, Salmo e Nitro, d’altronde, può solo significare successo assicurato.
Alle 22 parte la musica, il primo a impugnare il microfono è Nitro. C’era il rischio che la sua esibizione sembrasse quasi una passerella, per lui che anticipava il super ospite della serata, Fabri Fibra, e con il pubblico ancora timido. E invece neanche per scherzo, dopo cinque minuti sono già tutti con le mani in aria. Dj Ms accompagna il rapper vicentino, e tra le canzoni della scaletta – c’è da dirlo, praticamente tutte cantate a squarciagola dal pubblico – spiccano “Infamity Show”, “Phil de Payne”, “Trankilo”, “Danger”.
“Ciao Olbia”, “Grazie Olbia”, Su le mani Olbia”: eh sì, fa proprio un certo effetto sentirsi chiamare da lui, Fabri Fibra, che è un artista, anzi un fenomeno, senza eguali. Il suo turno arriva poco prima delle 23 e l’entrata non poteva che essere, appunto, sulle note di “Fenomeno”. A fine brano, prima che Dj Double S possa riprendere, parte un grande coro col suo nome, in fondo “Siamo tutti fan di Fabri Fibra da sempre” griderà dopo Salmo. E lui risponde mettendo in fila alcuni pezzi storici come “Mal di stomaco”, “Applausi per Fibra”, “Rap in vena”, cimeli che hanno più di dieci anni. “Chi mi segue dal primo disco? E chi dal secondo?” Chiede lui, e in tanti alzano la mano. Poi ci sono anche le grandi hit che fanno davvero ballare tutti: “Tranne te”, “Pamplona”, “Stavo pensando a te”.
“Voglio morire qui, al Molo Brin, al Molo Brin”, così Salmo storpia il ritornello di “Venice Beach”, e in effetti lì sono tutti ai suoi piedi. Il rapper di casa quasi chiacchiera con il suo pubblico, mentre al centro ci sono i successi di “Hellvisback”, da “Io sono qui” a “Giuda” e l’attesissima “1984”, che conquista tutti. Ma proprio tutti. Poi tanti singoli, lanciati dalla console dall’altro olbiese, Dj Slait, e le continue dichiarazioni d’amore verso la sua città.
Il finale è inedito con l’improvvisato trio tutto sul palco, e i giochi si chiudono sulla soglia dell’una di notte. Nell’area del Molo Brin i protagonisti sono i giovanissimi e l’evento può dirsi una netta risposta alla moda della “trap” che sembra un po’ aver rubato la scena al rap tra gli adolescenti degli ultimi anni. Tante anche le famiglie. Olbia di sicuro è andata a letto con la giusta dose di adrenalina, per un concerto senza precedenti e che ha rappresentato l’evento dell’estate cittadina.