
La Filcams Cgil Gallura, che segue i lavoratori di commercio, turismo e servizi, rivolge un accorato appello alle istituzioni affinchè si faccia ripartire in piena sicurezza l’economia turistica gallurese.
La Gallura vive un momento difficile e i numeri sono lì a dimostrarlo: ad oggi la Filcams ha ricevuto richieste di
esame congiunto, per l’attivazione dei vari ammortizzatori sociali con la causale covid-19, da parte di 455 aziende per 3304 lavoratori interessati.
Il settore del turismo, che rappresenta il 12% del Pil della Sardegna, è un settore strategico e primario per la Gallura che ha Arzachena come prima destinazione per presenze in Sardegna (1 milione 221 mila) e Olbia come terza destinazione (quasi 900 mila).
“La ripresa delle attività produttive deve essere graduale e prima delle riaperture è necessario sfruttare questo momento di lockdown per creare nuovi protocolli e nuove linee guida – scrive Danilo Deiana, segretario generale della Filcms Gallura – mettendo al centro la salute e la sicurezza di lavoratori, datori di lavoro e clienti attraverso la predisposizione di piani di sicurezza rispondenti alle esigenze di contenimento dei contagi covid-19. La salute rimane a prescindere da tutto il bene primario e imprescindibile per il singolo e per l’intera collettività. È bene dunque in questo momento storico concentrarsi sul come avverranno le riaperture e non sul quando.”
Secondo la Filcams Cgil sono necessari finanziamenti ad hoc per aiutare questi processi di innovazione ed è necessario puntare, almeno per questa stagione, sul “turismo domestico” ovvero quello dei turisti italiani, magari anche attraverso l’utilizzo di bonus vacanze creati al fine di implementare l’offerta.
La Filcams propone poi il trasferiemento alle imprese turistiche della tassa di soggiorno dei diversi comuni della Gallura, oltre all’abbattimento dell’Imu per l’anno 2020.