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Discarica verso il collasso. I sindaci di quattordici comuni in rivolta: “Chiederemo lo stato di emergenza”.

I limiti imposti da Regione e Provincia dimezzano la capienza dell’umido di Spiritu Santu.

7 Giugno 2018 ore 17:21 di Mauro Orrù   



★VIDEO★ Per cinque anni la discarica di Spiritu Santu gestita dal Cipnes ha potuto contare sulla disponibilità di smaltiamo di 417 tonnellate settimanali di Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano). Ora, secondo la Regione e la Provincia di Sassari, una volta attivato l’impianto di Tempio, la discarica di Olbia dovrà ritornare alle 240 tonnellate iniziali. Ma c’è un problema.

Secondo quanto hanno sostenuto i sindaci nella riunione indetta questa mattina in Provincia, la discarica del centro montano gallurese non è minimamene sufficiente ad raccogliere l’umido oltre la soglia imposta dalla Regione. E allora non resta altro che far viaggiare i camion fino a Villacidro. Oltre 270 km al giorno per la sola andata con costi improponibili per le amministrazioni di quattordici comuni e con risvolti ambientali da non sottovalutare.

“Una situazione inaccettabile e paradossale sotto tutti i punti di vista”, a detta degli amministratori che produrranno a brevissimo una delibera di giunta unitaria per chiedere lo stato di emergenza.

Da Settimo Nizzi (Olbia) a Giuseppe Fasolino (Golfo Aranci) che aveva già ieri lanciato l’allarme. Da Antonio Satta (Padru) a Francesco Lai (Loiri Porto San Paolo) e poi i rappresentanti di Arzachena, Alà dei Sardi, Berchidda, Telti e degli altri comuni coinvolti nella vicenda, Per tutti: “la Regione non conosce i numeri di questo territorio”.

“Se l’Assessorato dell’Ambiente e la Provincia non fanno un passo indietro da questo paradossale ridimensionamento si rischia una crisi senza precedenti”,  hanno detto gli amministratori a più riprese durante la riunione organizzata in fretta e furia per scongiurare il pericolo non poter più ritirare l’umido dalle case già da domenica prossima.

Oltre ai problemi di tipo ambientale con i tir e i camion carichi di Forsu che vanno e vengono attraversando l’Isola, c’è anche un grosso problema di costi. “Abbiamo tutti chiuso i bilanci con le cifre imposte dalla Regione e ora, solo per Olbia – ha detto il sindaco Nizzi -, potremmo ritrovarci a sborsare oltre un milione di euro per un servizio facilmente risolvibile continuando a conferire insieme agli altri tredici comuni a Spiritu Santu. Pensare a Villacidro per portare l’umido è una follia”.

I meccanismi del passaggio  da 417 a 240 tonnellate settimanali li ha spiegati puntualmente il direttore del Cipnes, Aldo Carta. “L’aumento della disponibilità avvenuto cinque anni fa non era affatto in deroga. Se così fosse stato non si sarebbero potuti superare i 18 mesi come dice la direttiva europea. La concessione al Cipnes, invece, è stata data ordinariamente dal dirigente della Provincia. Abbiamo strutturato e adeguato l’impianto calibrandolo su 417 tonnellate settimanali e  possiamo tranquillamente continuare a smaltire l’umido come abbiamo fatto per questi cinque anni. A maggior ragione se poi il presupposto di Tempio non c’è.”

Insomma se la Regione e la Provincia non rivedranno rapidamente i parametri, nella bassa Gallura si rischia si non poter più raccogliere l’umido dalle case dei cittadini, dai ristoranti e dalle strutture ricettive, con l’estate alle porte. Di seguito le dichiarazioni in merito dei sindaco di Olbia, Settimo Nizzi.

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