
Il Comitato Ambiente, Salute e Legalità ha presentato nella data di ieri un nuovo esposto sulla discarica nell’area della casa cantoniera della stazione di Enas. Nella segnalazione viene posta all’attenzione dei destinatari la crescente emergenza ambientale nel territorio olbiese.
“Attorno alla casa cantoniera di Enas, vicina alla vecchia stazione ferroviaria e al rio Enas, che nella piana di Olbia prende il nome di rio Padrongianus – si legge nel comunicato stampa del Comitato, guidato da Rita Padre – l’opera silenziosa e impunita di sconosciuti ha costruito l’ennesima discarica a cielo aperto di ingenti dimensioni. Il caseggiato di quella che in passato era probabilmente l’abitazione del casellante di turno è stato occupato abusivamente per poco più di un anno e da poco abbandonato orrendamente cannibalizzato; due casette adiacenti sono state trasformate in latrine, pur in assenza di scarichi fognari e il territorio circostante ospita oggi ogni genere di rifiuti, anche pericolosi”.
Il Comitato ricorda il sequestro della discarica illegale di Sa Corroncedda da parte della Procura di Tempio avvenuto nel novembre 2019 e sottolinea, come anche durante la pandemia, sia proseguito il crescente fenomeno delle discariche nelle periferie, con il rischio che la spesa pubblica per ripulire la aree superi i 10 milioni di euro già previsti per la pulizia di Sa Piana Manna.
Nella segnalazione il Comitato Ambiente Salute e Legalità chiede l’indifferibile e urgente intervento dei destinatari dell’esposto, ossia il Prefetto e il Questore di Sassari, i Procuratori della Repubblica di Tempio e Cagliari, la Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, il NOE Comando Carabinieri tutela per l’ambiente, il Presidente e gli Assessori all’ambiente e all’urbanistica della regione Sardegna, l’ARPAS, la Provincia di Sassari, il Corpo Forestale, l’ATS Sardegna e il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Sassari.