All’indomani del 18 novembre 2013 ne avevamo sentito di tutti i colori. “Maria Rocca è stata costruita su un fiume”, “Maria Rocca non verrà mai più riaperta”, e poi “Maria Rocca sarà demolita”. Tutte falsità e bugie. Proclami ingiustificati, oltre che spropositati, annunciati persino dall’amministrazione comunale. La scuola, che non è mai stata riaperta, ha nella realtà, dati alla mano, subito un allagamento massimo e limitato ad alcune piccole zone all’interno dell’edificio, tra i 30 e i 50 cm! Decisamente meno rispetto alla devastazione subita per l’inondazione di un metro e mezzo dell’Asilo di via Lupacciolu e della scuola di Santa Maria e ai circa 2 metri dell’istituto Ipia.
A differenza delle altre scuole, Maria Rocca non solo non è stata riaperta ma, senza che ci fossero reali motivi, è assurta a simbolo della distruzione dovuta all’alluvione del 2013. L’ultima, quella del primo ottobre, non l’ha neanche sfiorata anche se il quartiere ha comunque subito danni rilevanti. Il peccato originale sta nel rio Paule Longa che, come si vede nel video in fondo all’articolo, si infila in un tubolare tombato di 50 cm senza più riemergere fino al mare.
Lo stesso Piano Mancini prevede un allargamento della bocca d’ingresso e la sistemazione della connessione al tratto sotterraneo. Con un semplicissimo lavoro di drenaggio urbano, la cui spesa prevista è di 360 mila euro, si risolverebbero i problemi di inondazione del questore e si recupererebbe un intero e solidissimo plesso scolastico su due piani. Il comitato del quartiere sta affilando le armi per costringere l’amministrazione comunale a far partire i lavori una volta per tutte. Il video in fondo all’articolo.