
Come racconta lo stesso Marini, tutto è partito da un sogno. “Don Luigi Verzè è apparso al custode Luigi Mulas che gli ha detto di stare tranquillo: “Nessuno lo avrebbe mai mandato via da lì”. Pochi giorni dopo è comparso alla porta del custode/pastore 55enne di Gergei, proprio lui: Alessandro Marini. Da lì sarebbe partita l’idea di intentare una causa per usucapione. E lui, L’amministratore di aziende, presidente della Qatar International Service, per spiegare i dettagli della intricata vicenda legata alla proprietà dei terreni dell’ex San Raffaele, è comparso davanti ai giornalisti questo pomeriggio.
E’ un fiume in piena il 40enne di Ploaghe balzato in un solo giorno agli onori della cronaca perché sostiene di essere il titolare dei terreni sui quali sorgerà il Mater Olbia. Nella conferenza del pomeriggio al Jazz Hotel ha dapprima ricostruito la rocambolesca fuga dalla sua casa di Codrongianos in quanto convinto, come ha dichiarato, di essere sotto attacco da parte di un commando che lo voleva uccidere (ne abbiamo parlato nel precedente servizio), poi ha risposto alle domande dei giornalisti.
Nella ricostruzione in sintesi che vi proponiamo nel servizio video in fondo all’articolo, per tentare di rendere più chiara l’esposizione del presidente del consorzio di imprese autocandidatosi a sedere al tavolo delle trattative con l’emiro del Qatar al fine di chiudere la partita sul Mater Olbia, abbiamo diviso in bervi capitoli l’intricata vicenda.
Di certo, essere uscito simbolicamente con la “bomba a mano” a poche dall’arrivo del premier Renzi che sancirà domani pomeriggio l’avvio dei lavori del nuovo ospedale di Olbia, ha scatenato non solo il malumore del mondo politico ma anche l’inquietudine di parte della popolazione.
Marini che, è bene sottolinearlo, al momento non ha in mano alcun titolo di usucapione mentre dovrà rispondere dell’accusa di estorsione mossa dalla Procura di Tempio, è assolutamente convinto che lo avrà a breve. Per ora tutto ruota intorno alla figura di Luigi Mulas, 55 anni, di Gergei, custode e pastore del terreno in zona Chentu Accas (Monte Tabor) che, in cambio della promessa di 72 mila euro, della ricostruzione della “casa rosa” di don Verzè e di un posto di lavoro, avrebbe ceduto a Marini i diritti sui terreni. Nel caso in cui il Giudice dovesse dagli ragione, si troverebbe fra le mani un controvalore di circa 50 milioni di euro. Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni. Il video è in fondo all’articolo.
Parla Alessandro Marini: “Io al tavolo con il Qatar”. from Olbianova on Vimeo.