
Sono 964 i bambini nati a Olbia nel 2014. I dati diffusi dalla Asl del capoluogo gallurese rappresentato una crescita di quasi il 6% rispetto al 2013 anno in cui si registrarono 911 nascite nel reparto di Ostetricia e Ginecologia del Giovanni Paolo II di Olbia. “La nostra realtà è in controtendenza rispetto al trend nazionale e regionale, dove si assiste ad un decremento delle nascite che sfiora il 10%”, afferma il primario del reparto Antonio Rubattu.
Secondo la ASL il 64% delle donne che si è rivolta alla struttura di Olbia per mettere al mondo il proprio figlio ha meno di 35 anni; il restante (339 donne) sono invece over 35, con una rilevante quota di ultra quarantenni, che spesso ricorre alla procreazione medicalizzata assistita con esito, in diversi casi, di parti gemellari.
Sono in crescita le mamme straniere, passate dalle 195 del 2013 alle 240 del 2014. Nel reparto materno-infantile circa il 25% del totale delle partorienti non è italiano e provengono da 37 Paesi diversi. Romania in testa con con 91 parti (erano 86 nel 2013 e 65 nel 2012), seguita da Marocco con 24 nati (erano 16 nel 2013 e 18 nel 2012), Germania con 14 nati (8 nel 2013), Polonia 14 (erano 8 nel 2013 e 22 nel 2012) ecc.
“Un risultato raggiunto anche grazie all’offerta del servizio di Parto Analgesia – aggiunge Rubattu -, un percorso diventato ormai indispensabile, che garantisce alle donne la tranquillità di poter assumere, anche nelle nostre strutture, una scelta consapevole sulla tipologia di parto”.
Oltre al Servizio di Parto analgesia, al Giovanni Paolo II viene offerta alle donne la possibilità di scegliere differenti percorsi per il controllo del dolore con metodi naturali, come ad esempio il parto in acqua. “Un risultato – conclude il primario – che noi cerchiamo di migliorare con il sostegno emozionale, le coccole e ad una maggiore attenzione verso le donne”.